Nessun articolo nel carrello

Don Barbero: l'ostensione delle spoglie di padre Pio, mix di superstizione e business

Don Barbero: l'ostensione delle spoglie di padre Pio, mix di superstizione e business

ROMA-ADISTA. Sono arrivate a Roma il 3 febbraio scorso le spoglie di padre Pio e vi resteranno sino all’11. Sono state collocate all'interno della basilica di San Lorenzo al Verano, davanti all'altare e accanto alle spoglie di San Leopoldo Mandic, l'altro santo confessore che papa Francesco ha voluto indicare – attraverso la traslazione a Roma delle spoglie dei due santi, rispettivamente da Padova e da San Giovanni Rotondo – quali esempi di confessori, nell'Anno Santo straordinario del Giubileo della misericordia.

L’arrivo della salma di padre Pio è uno degli eventi clou di questo Giubileo (l’altro è la canonizzazione, il prossimo 14 settembre, di madre Teresa di Calcutta), su cui la Chiesa sta puntando per vivacizzare un Anno Santo iniziato molto in sordina. Ma il ricorso al devozionismo più tradizionale, oltre a suscitare l’esultanza dei tanti fedeli disposti ad ore di fila per vedere il corpo di padre Pio, ha sollevato anche diverse voci contrarie, specie nell’area della Chiesa conciliare e progressista. Ha dato loro voce, sul suo blog, don Franco Barbero (donfrancobarbero.blogspot.com): «Mi sento profondamente offeso da questa banalizzazione della fede e mi sento indignato perché ancora una volta la gerarchia inganna le persone manipolando il loro bisogno di aiuto», ha scritto il 3 febbraio scorso. «Tutto fa brodo in questo colabrodo culturale. Non abbiamo bisogno di salme da incensare e di reliquie da venerare. Abbiamo bisogno di mettere le nostre risorse e i nostri cuori, le nostre mani e i nostri soldi per alleviare le sofferenze dei vivi, per solidarizzare con i più poveri e i meno fortunati di questa società. Ma la spettacolare ostensione cadaverica di padre Pio ha alcune motivazioni vaticane ben evidenti. Papa Francesco cerca ogni strada per tenere insieme una Chiesa a brandelli e con alcuni comparti in liquidazione. In più il mito di padre Pio e il turismo alberghiero ad esso collegato hanno subito negli ultimi anni un tracollo: alberghi che chiudono e vengono trasformati in aziende o in case di abitazione. Il viaggio trionfale verso Roma è un rilancio del culto che andava spegnendosi. Però, davanti a tale spettacolo, se qualche teologo alzasse la voce, forse aiuterebbe un po' a non disperderci tra le superstizioni con l'alibi della religiosità popolare». Poi, lo scorso 4 febbraio, don Franco ha postato un altro breve commento: «Roma è certamente la capitale mondiale del turismo e del business religioso. Sembra che alle autorità ecclesiali nulla faccia problema e che, tutto sommato, Chiesa cattolica e affari trovano sempre nuove occasioni per consolidare una secolare alleanza. A tutto danno della fede».

E mentre don Aldo Antonelli, prete di Antrosano (Aq) sulla sua pagina facebook dice «basta col feticismo dei cadaveri e col commercio delle reliquie», sempre su facebook don Giorgio De Capitani, prete della diocesi di Milano, commenta: «Il cadavere mummificato del santo è stato blindato come fosse un tesoro inestimabile. E lo è, patrimonio della Chiesa, visto che alla Chiesa interessano di più i cadaveri-simboli del suo potere». «Povera Chiesa che ha bisogno di idolatrare cadaveri per auto-incensarsi! Una Chiesa necrofila, che futuro potrà avere? Ma, per fortuna, c’è una Chiesa “altra”, più invisibile ma reale, ed è quell’Umanità, senza confini o limiti, a cui appartengono gli spiriti più liberi, che amano la vita nel profondo dell’essere umano».

Intanto, il 6 febbraio si è svolto il Giubileo dei “Gruppi di preghiera di Padre Pio”, ricevuti in decine di migliaia in udienza da papa Francesco.

* Immagine di gnuckx, tratta dal sito Wikimedia Commons. Licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.