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Chiesa luterana norvegese: in quattro giorni si “sbattezzano” 15mila fedeli

Chiesa luterana norvegese: in quattro giorni si “sbattezzano” 15mila fedeli

Tratto da: Adista Notizie n° 29 del 03/09/2016

38647 OSLO-ADISTA. Chissà cosa succederebbe se la Chiesa cattolica decidesse di copiare l'iniziativa della Chiesa luterana di Norvegia che, per tenere in ordine i propri registri, ha dato vita a una piattaforma online in cui è possibile controllare il proprio status ed eventualmente “disiscriversi”.

Possiamo definirlo l'equivalente del cosiddetto “sbattezzo” – vale a dire l'espressione della volontà di non essere più considerati aderenti a una delle Chiese in cui è il battesimo a determinare l'appartenenza – e nel giro di soli quattro giorni dal lancio, avvenuto il 15 agosto scorso, sono state più di 15mila le persone che hanno optato per questa scelta. Per assurdo, a questo ritmo, in tre anni la Chiesa luterana norvegese, che conta 3,8 milioni di appartenenti (il 75% della popolazione), non esisterebbe più. Uno scenario ovviamente inverosimile, anche se non va dimenticato che secondo i risultati di un sondaggio diffusi nel marzo scorso la percentuale di coloro che non credono in Dio, in Norvegia, ha superato per la prima volta quella di quanti credono (39% contro 37%, The Local, 18/3).

Attivato al fine di rimettere in ordine l'archivio dell'appartenenza alla Chiesa luterana, il sistema permette di esercitare via web l'opzione dentro o fuori. E se 15mila sono stati quelli che se ne sono andati, nel medesimo arco di tempo 549 sono quelli che invece hanno espresso la volontà di essere considerati appartenenti alla Chiesa luterana norvegese. Un saldo negativo che conferma la tendenza registrata dall'inizio dell'anno: da gennaio al 15 agosto hanno infatti abbandonato la Chiesa luterana in 9.243, mentre hanno fatto il loro ingresso in 820 (che sommati ai dati di questi giorni danno un totale fino ad oggi di 24.278 “uscite” e 1.369 “entrate”).

La presidente del Consiglio della Chiesa luterana Kristin Gunleiksrud Raaum ha difeso la decisione di semplificare l'iter affermando che «nessuno dovrebbe essere membro di una comunità religiosa contro la sua volontà» e dicendosi quindi «felice» di questa soluzione. «Nutriamo grande rispetto per le scelte individuali», le ha fatto eco la vescova Helga Haugland Byfuglien: «Ci aspettavamo un cospicuo numero di abbandoni e prenderemo seriamente questi segnali. Il nostro compito sarà quello di trasmettere il messaggio cristiano e il ruolo che la Chiesa può giocare nella vita delle persone». 

Nessuna preoccupazione, dunque, anche perché probabilmente, ipotizza il direttore del Consiglio della Chiesa luterana, Jens-Petter Johnsen, l'entità delle cifre registrate in questi primi giorni – e in particolare nella giornata del 15 quando ci sono state più di 10mila disiscrizioni – può essere spiegata col fatto che «molti avevano già deciso di abbandonare la Chiesa luterana e hanno semplicemente colto l'occasione». 

Certo è che in virtù del meccanismo per cui le confessioni riconosciute ricevono fondi dallo Stato a seconda del numero dei fedeli, per la Chiesa luterana sarà bene che questa emorragia si arresti al più presto. Lo sa bene la Chiesa cattolica norvegese, al centro di uno scandalo scoppiato nel 2015 quando venne alla luce che, al fine di aumentare l'entità del contributo da parte dello Stato, tra il 2010 e il 2014 il vescovo della capitale norvegese, mons. Markus Bernt Eidsvig, aveva gonfiato arbitrariamente il numero dei fedeli registrati, attingendo a elenchi telefonici e iscrivendo “nuovi cittadini” nelle proprie liste senza chiedere il consenso (v. Adista Notizie nn. 10, 25/15 e 19/16). 

* Illustrazione di Ludovica Eugenio

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