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Appello.

Appello. "La Collina" di don Ettore Cannavera deve vivere

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 5 del 04/02/2017

La Comunità “La Collina”, Località S'Otta, Strada Statale 387 del Gerrei, 09040 Serdiana, provincia di Cagliari, fondata nel 1994 da don Ettore Cannavera, è costretta a chiudere. La casa editrice “La Collina”, emanazione della Comunità ha già chiuso perché da nove mesi non vi sono soldi per gli stipendi. La Comunità ospita ragazzi in alternativa al carcere e costituisce un risparmio per la collettività che non solo sottrae giovani alla delinquenza, ma incide anche sul risparmio per i minori costi che comporta l’affido alla Comunità. 

La Regione Sardegna, nella persona dell’assessore Luigi Arru, ha deliberato di pagare gli arretrati per il 2016, ma non ha ancora messo in atto il suo impegno, non ha attuato la sua stessa delibera. Fatto ancora più grave non ha assunto alcun impegno per il 2017. Che vi sia un atteggiamento politico avverso alla Comunità o al suo direttore, uomo libero e non di partito, persona limpida e punto di riferimento non solo per la Sardegna, ma anche per coloro che lo conoscono in Italia? 

Colpisce anche il silenzio del presidente della Regione, Francesco Pigliaru che dovrebbe essere preoccupato perché se chiude la Comunità “La Collina”, si crea un grave problema per la Regione, a meno che non sia stato deciso di smantellare in tutta la regione le eccellenze come la Comunità “La Collina” di Serdiana. 

Invito tutti i sardi e quanti in Italia hanno a cuore le sorti dei deboli, dei senza voce e di chi da decenni lavora in silenzio, spesso in sostituzione dell’inefficienza delle istituzioni pubbliche, a scrivere un breve messaggio di solidarietà a don Ettore Cannavera e alla sua Comunità «La Collina» (v. box sotto, ndr). 

Contemporaneamente dovremmo scrivere al presidente della Regione, Francesco Pigliaru e all’assessore Luigi Arru perché si assumano le loro responsabilità e servano l’interesse della Sardegna, non solo pagando gli arretrati, ma mettendo in atto un progetto per gli anni a venire che dia respiro e forza ad una Comunità che è e deve continuare ad essere un fiore all’occhiello della Sardegna e del Popolo Sardo. 

Non rassegniamoci facilmente, gridiamo, importuniamo, rompiamo, perché vi sono momenti in cui tacere è una colpa. Conosco personalmente “La Collina” e tutte le sue attività, tanto che avevo anche pensato di lasciarle in dono la mia non piccola biblioteca, proprio perché è un vero presidio di solidarietà, di studio, di ricerca, di cultura, di psicologia, luogo del pensiero dove le persone accorrono per respirare aria sana, assaggiare l’olio prodotto dai ragazzi e vivere un sorso di quel mondo che è garantito dalla Costituzione, che esige con forza e decisione che “La Collina deve vivere”. 

APPELLO PER “LA COLLINA”

Don Paolo Farinella propone di inviare l’appello che segue agli indirizzi indicati:

 

Al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru: 

presidente@regione.sardegna.it

All’assessore alla Sanità, Regione Sardegna, Luigi Arru: 

san.assessore@regione.sardegna.it

Direzione Generale Sanità Regione Sarda: 

san.dgsan@pec.regione.sardegna.it

Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda: 

ufficiogabinettosindaco@comune.cagliari.it

Comunità “La Collina” - Don Ettore Cannavera: 

comunitalacollina@tiscali.it.

 

“La Collina” di don Ettore Cannavera non deve morire. Noi, sardi e cittadini Italiani, chiediamo con urgenza che la Regione Sardegna prenda i provvedimenti già deliberati e appronti strumenti di sicurezza per il futuro affinché “La Collina” di don Ettore Cannavera continui la sua preziosa attività a favore dei giovani carcerati, ospitati in alternativa al carcere, e abbia gli strumenti necessari per continuare a esistere e a essere un vero orgoglio per la Sardegna e per l’Italia che si riconosce nei principi di Solidarietà e Giustizia, fondamento della nostra Costituzione e della nostra civiltà. 

Siamo credenti e non credenti, accomunati dall’idea di Stato e Istituzione Regionale che devono servire chi è più fragile e ha bisogno di sostegno. Siamo scandalizzati che la Regione Sardegna non mantenga gli impegni assunti. Ci chiediamo come possa pretendere rispetto e credibilità se i suoi Rappresentanti, al più alto livello, non danno alcun valore alle loro stesse promesse. 

Noi chiediamo che l’assessore Luigi Arru e i suoi collaboratori trovino un modo per garantire il futuro della Comunità “La Collina”, grande punto di riferimento sociale, civile, morale, religioso e umano per moltissimi sardi e molti continentali. Chiediamo con urgenza e supplichiamo con forza che «La Collina viva». 

(Firma)

Paolo Farinella è prete a Genova

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