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Preoccupati i vescovi catalani: “considerare le circostanze dei politici incarcerati”

Preoccupati i vescovi catalani: “considerare le circostanze dei politici incarcerati”

BARCELLONA-ADISTA. I vescovi delle dieci diocesi della Catalogna riprendono la parola sulla situazione politica del loro territorio, dopo un silenzio che data da prima della celebrazione del referendum indipendentista. Il 16 febbraio hanno emesso una nota manifestando preoccupazione per lo stallo in cui si trova la regione autonoma. «Lo scorso 21 dicembre si sono svolte le elezioni al Parlamento [catalano] con grande partecipazione degli elettori», contestualizzano. «È necessario che, con volontà di servizio, i parlamentari eletti diano impulso ai meccanismi democratici per la formazione di un nuovo governo della Generalitat che operi con senso di responsabilità nei confronti di tutti i settori del Paese e specialmente dei più bisognosi affinché si superino le conseguenze della crisi istituzionale, economica e sociale che stiamo vivendo».

«Rivolgiamo un appello a tutti – continuano – per sforzarci di riattivare la reciproca fiducia nel seno di una società, come la nostra, nella quale grande è la pluralità culturale, politica e anche religiosa. La coesione sociale, la concordia, la vicinanza mutua e il rispetto dei diritti di tutte le persone che vivono in Catalogna deve essere uno degli obiettivi prioritari in questo momento».

C’è però da parte dei vescovi una richiesta particolare. «Vogliamo far cenno a una questione concreta che ci preoccupa»: «il carcere preventivo di alcuni membri del passato governo e di alcuni dirigenti di organizzazioni sociali», accusati di insubordinazione all’ordine costituzionale per aver favorito il processo indipendentista culminato nel referendum “illegale” del 1° ottobre scorso (v. Adista Notizie n. 39/17). In merito, «chiediamo una riflessione serena» per «favorire il clima di dialogo di cui abbiamo tanto bisogno» e perché «si considerino le circostanze personali degli interessati»

Infine reiterano la posizione di equidistanza dalle varie realtà politiche del Paese, giacché i vescovi catalani hanno sempre dichiarato di stare dalla parte del popolo che servono, qualsiasi scelta politica faccia, purché nel quadro dell’ordinamento democratico e del rispetto delle differenze: «Come cittadini di questo Paese - concludono - e pastori della Chiesa che cammina in Catalogna, riaffermiamo che, sebbene non tocchi a noi optare per una determinata proposta sui nuovi scenari che sono emersi negli ultimi tempi, difendiamo la legittimità morale delle diverse opzioni sulla struttura politica della Catalogna che si basino sul rispetto della dignità inalienabile delle persone e dei popoli e siano difese in forma pacifica e democratica».

*Foto di Wouter Horré tratta da Flickr immagine originale e licenza

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