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Prima Conferenza dell'Accademia Europea delle Religioni: un grande successo

Prima Conferenza dell'Accademia Europea delle Religioni: un grande successo

ROMA-ADISTA. Quasi mille persone hanno affollato la prima edizione della European Academy of Religions svoltasi a Bologna dal 5 all’8 marzo. La Euare è nata a Bologna il 5 dicembre 2016 su iniziativa della Fondazione per le Scienze Religiose (FSCIRE) diretta da Alberto Melloni, e «si propone – si legge nel sito italiano dell'Accademia – di mettere in rete università, dipartimenti, centri di ricerca, associazioni, studiosi e riviste dedite alle religioni e ai molteplici temi ad esse correlate, e di farlo su scala europea: dal Mediterraneo al Medioriente, dal Caucaso alla Russia».

 Alla cerimonia di lancio, la cosiddetta Conferenza 0,  del 5/1/16, nell’aula magna di Santa Lucia dell’Università di Bologna, patrocinata dal Parlamento europeo, dai ministeri degli Esteri e dell’Istruzione, della Regione Emilia Romagna e dal comune di Bologna, presero parte circa 500 delegati interreligiosi convenuti da tutti i paesi europei per stringere conoscenza e tessere i primi rapporti.

«Il nuovo appuntamento – riferisce l’agenzia Notizie Evangeliche NEV il 9 marzo – ha confermato il successo di una formula che mette insieme teologi, studiosi di discipline laiche, rappresentanti delle varie confessioni religiose. Tra le centinaia di lectiones, panel, conferenze, diversi gli appuntamenti che avevano per tema le chiese evangeliche, la Riforma e il protestantesimo italiano e internazionale». Numerosi anche i relatori di parte protestante: «Quello di Bologna si conferma come un appuntamento di grande importanza – ha commentato Daniele Garrone, docente di Antico Testamento alla Facoltà valdese di teologia, moderatore della Commissione studi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) -. Un’occasione rara nella quale si misurano diversi approcci alle religioni: quello dei teologi e dei rappresentanti delle comunità di fede ma anche quello di chi studia laicamente il fenomeno religioso nelle sue sempre più diverse espressioni. Nel particolare caso italiano, inoltre, è una full immersion in un pluralismo religioso e culturale che viene spesso misconosciuto e minimizzato. Per il mondo protestante è l’occasione per allargare ulteriormente l’orizzonte  del confronto internazionale con discipline e temi di grande attualità: le scienze religiose e bibliche, il dialogo ecumenico e interreligioso, il ruolo delle religioni nello spazio pubblico, i grandi temi etici che stanno di fronte a noi, dalle questioni di genere all’emergenza ambientale».

*Foto tratta dal sito dell'agenzia NEV

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