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Lettera aperta di donne cattoliche al papa: il

Lettera aperta di donne cattoliche al papa: il "genio femminile" è una limitazione

Voices of Faith e Catholic Women Speak, organismi internazionali impegnati nella promozione del ruolo della donna nella Chiesa (Voices of Faith ha promosso l'8 marzo un incontro a Roma sul tema "Perché le donne contano", cui ha partecipato anche l'ex presidentessa irlandese Mary McAleese) hanno elaborato e diffuso una lettera aperta a papa Francesco in cui, a proposito dello statuto del nuovo dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, pubblicato l'8 maggio scorso, mostrano perplessità sull'espressione “genio femminile” «in quanto crediamo che le qualità, attribuite qui alle donne, dovrebbero essere comuni a tutti i cristiani, e non appartenere unicamente alle donne».

Di seguito il testo integrale della lettera e il link al testo dello statuto. 

«Siamo un gruppo di donne cattoliche, di tutto il mondo, che le scrivono.

Vorremmo ringraziarla per la sua saggia leadership e per il suo interesse pastorale per quanto concerne la realtà della vita e le sue molteplici sfide e vicissitudini. La ringraziamo per lo spirito di compassione, allegria e misericordia che incoraggia la nostra fede e ci impegniamo a lavorare con Lei e i leader della Chiesa per un mondo più giusto e sostenibile.

Apprezziamo anche il suo desiderio di incentivare la partecipazione delle donne nella vita della Chiesa. È in questo contesto che ci sentiamo stimolate a leggere il Nuovo Statuto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita istituito l’8 maggio. Notiamo il tono pastorale, compassionevole e privo di critiche usato nel parlare delle difficoltà affrontate da noi donne, includendo la procreazione responsabile e tutto ciò che concerne le controversie legate alla gravidanza e all’aborto. Noi siamo d’accordo su tutto quanto scritto su questo documento, ma nonostante ciò ci preoccupa l’articolo 9 che dice quanto segue:

Il Dicastero si adopera per approfondire la riflessione sul rapporto uomo-donna nella rispettiva specificità, reciprocità, complementarità e pari dignità. Valorizzando il “genio” femminile, dà il suo contributo alla riflessione ecclesiale sull’identità e la missione della donna nella Chiesa e nella società, promovendone la partecipazione.

Questo fa una serie di supposizioni sulla natura delle donne e suggerisce che le donne possano essere oggetto di studio piuttosto che un partner nel dialogo. Molte di noi abbiamo delle serie preoccupazioni per quanto riguarda il termine “genio femminile” in quanto crediamo che le qualità, attribuite qui alle donne, dovrebbero essere comuni a tutti i cristiani, e non appartenere unicamente alle donne. Pensiamo anche che concetti come “specificità, reciprocità, complementarità e pari dignità” dovrebbero essere sviluppati ulteriormente e interpretati in maniera che prendano in considerazione tutte le esperienze vissute dalle donne, i loro doni e abilità. Lei molte volte ha insistito sul fatto che la realtà viene prima delle idee, però, per ciò che riguarda le donne, molte volte ci troviamo citate più nel linguaggio delle idee che in un linguaggio che esprime effettivamente la ricca diversità delle nostre vite nelle diverse culture e contesti. Perché questo possa cambiare, noi crediamo che ci debba essere una più rappresentativa quantità di donne impegnate nel dialogo con la gerarchia. La sua profonda e illuminante riflessione sul dialogo in “Amoris Laetitia” paragrafi 136 e 141 sarebbe una eccellente guida perché tale dialogo sia portato avanti.

Molte di noi sarebbero disposte a partecipare in un processo di dialogo per il bene degli individui, famiglie e comunità di tutto il mondo, Le offriamo quindi i nostri servizi come socie e collaboratrici in Cristo.

Questa lettera è stata scritta da Catholic Women Speak e Voices of Faith il 10 maggio 2018».

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