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Fuori Barros: il papa ha

Fuori Barros: il papa ha "accettato le dimissioni" del vescovo cileno di Osorno

CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. E infine è venuto per la Chiesa cilena il momento delle pulizie. “Operatore ecologico” per lo “smaltimento dei rifiuti” -  derivati dal rapporto stilato dal vescovo maltese Charles Scicluna e da Jordi Bertomeu (officiale Congregazione Dottrina della Fede) e dai colloqui succedutisi a Santa Marta con alcune delle vittime degli abusi sessuali commessi - è ovviamente papa Francesco che stamattina ha accettato le dimissioni di tre vescovi cileni: due per raggiunti limiti di età (gli ultrasettantacinquenni Cristián Caro Cordero, di Puerto Montt, e Gonzalo Duarte García de Cortázar, di Valparaíso); il terzo è il 62enne Juan Barros, vescovo accusato di aver coperto i delitti del pedofilo seriale p. Fernando Karadima. Ci si aspetta che, da qui a poco, sia sottratto l’incarico episcopale anche ad altri vescovi denunciati dalle vittime come “insabbiatori”: Horacio Valenzuela (65 anni), di Talca; Tomislav Koljatic (63 anni) di Linares; Andrés Arteaga (59 anni, molto malato), vescovo ausiliare di Santiago. Tutti e quattro questi “giovani” vescovi sono stati membri dell'ex Fraternità sacerdotale di p. Karadima.

Gli abusati attendono però che siano estromessi dagli incarichi ecclesiali anche altri due “grossi” personaggi che hanno tardato ad agire contro Karadima ritenendo che i millantatori, a scopo estorsivo, fossero piuttosto le vittime: i cardinali Ricardo Ezzati, vescovo di Santiago (76enne, tranquillamente pensionabile) e Francisco Javier Errázuriz, che fu a Santiago prima di Ezzati e che di anni ne ha ben 85, ma che è uno dei membri del C9, il Consiglio dei Cardinali istituito da papa Francesco per riformare la Curia vaticana.

Ricordiamo che i vescovi cileni, tranne due-tre, hanno presentato nello stesso momento a Roma le loro dimissioni il 18 maggio, dopo aver incontrato il papa che li aveva chiamati a rapporto. Dunque il papa non sta facendo altro che accettare rinunce già manifestate, allegggerimento di una misura,che poteva essere più chiaramente punitiva. Forse per questo, la cosa strana è che nel Bollettino di oggi, annunciando le prime tre «rinunce e nomine» non si precisa, com'è costume, il numero del canone del Codice di Diritto canonico in base al quale cambia lo status gerarchico dei tre: probabilmente il riferimento canonico alla sopraggiunta età pensionabile per i primi due avrebbe of course reso necessario precisare in base a quale canone Barros deve lasciare la sede episcopale, insomma per quale “colpa”.

C’è da segnalare, a proposito di mons. Barros, che ieri i Laici Organizzati di Osorno hanno chiesto alla “commissione papale” (Scicluna e Bertomeu) che sta per giungere nella città cilena che la richiesta pubblica di perdono alla città sia presentata da papa Francesco tramite una videoconferenza.

*Foto di Pietro Di Fontana tratta da Wikipedia Commons immagine originale e licenza

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