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Il sogno mai infranto di una Chiesa inclusiva: lettera aperta a papa Francesco

Il sogno mai infranto di una Chiesa inclusiva: lettera aperta a papa Francesco

Sara, cattolica, madre di una ragazza lesbica, ha scritto una lettera aperta a papa Francesco dopo aver ascoltato con «profonda amarezza» le parole del pontefice pronunciate in occasione dell'incontro vaticano con i delegati del Forum delle Famiglie. Nella missiva, pubblicata oggi dal portale Gionata su fede e omosessualità, Sara racconta la sua esperienza d'amore, dopo 30 anni di matrimonio, «tra gioie e dolori», ma sempre «uniti, mano nella mano» «in questo meraviglioso mistero che è l’amore tra due persone».

Una delle prove più difficili è stata, per Sara e il marito, quando una delle tre figlie ha rivelato loro di essere lesbica: «Il mondo ci è crollato addosso, eravamo spaventati, assolutamente impreparati ad affrontare una realtà per noi sconosciuta, un mondo che sentivamo non appartenerci e lontano da noi. Ma l’Amore di genitori ha prevalso su ogni nostra paura, ogni nostro pregiudizio e sulle orme del Padre misericordioso della parabola evangelica abbiamo accolto nostra figlia che si presentava a noi con la sua vera identità dopo anni di sofferenza vissuti in solitudine senza poter condividere il suo dolore neanche con la sua mamma e il suo papà».

Senza quell'amore di padre e madre, che Sara scrive con la “A” maiuscola, i genitori della ragazza si sarebbero lasciati sopraffare da quel senso di spaesamento, turbamento, paura. E invece, insieme a tutta la famiglia, hanno affrontato un percorso di conoscenza della realtà omosessuale. «Piano piano sono caduti tutti quei muri che a causa dell’ignoranza alzavamo nei confronti di queste persone». Grazie a questo percorso hanno incontrato tanti ragazzi, feriti dal rifiuto dei genitori, loro stessi «vittime di una mentalità retrograda e moralista che gli fa vivere un cattolicesimo di facciata farisaico così com’è stato per noi».

Attraverso il dono di una figlia lesbica, racconta ancora Sara, il Signore «ha aperto i nostri occhi per farci vivere un cristianesimo più autentico».

Ma poi sono arrivate le parole di Francesco al Forum delle famiglie, che hanno spiazzato quanti si erano lasciati accarezzare dal nuovo vento che pareva soffiare nei palazzi romani. Dopo Amoris laetitia, con questo papa, dice Sara, si era «aperta una speranza, quella di poter veder riconosciuto ai nostri figli e alle nostre figlie il diritto di amare e di essere amati secondo la loro tendenza sessuale naturale. Noi mamme siamo delle inguaribili sognatrici, sogniamo un mondo dove i nostri figli vengano accettati dalla Chiesa e dalla società non più come figli di un dio minore esposti alla discriminazione di molti, vittime ancora purtroppo di violenze psicologiche e fisiche che lasciano segni profondi nell’anima. Vuole sognare con noi Santo Padre?».

* Immagine di Felipe Barra Ministério da Defesa, tratta dal sito Flickr, licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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