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Relazioni pericolose: Salvini incontra il card. Burke

Relazioni pericolose: Salvini incontra il card. Burke

ROMA-ADISTA. Nella Chiesa «qualcuno mi ha contattato, ovviamente non farò i nomi neppure sotto tortura, per chiedermi di andare avanti sulla strada cominciata. Questo, al di là del fatto che si sia credenti o non credenti, mi fa piacere perché il diritto a migrare va contemperato con quello di non emigrare. Ma è un segreto di Pulcinella, perché è emerso che il neoministro degli Interni Matteo Salvini, sedicente cattolico, che non ha mai nascosto la sua scarsa stima per papa Francesco (è solito indossare una maglietta con la scritta “Il mio papa è Benedetto”), alla cerimonia di chiusura dell'anno accademico della Scuola di perfezionamento per le forze di polizia ha incontrato il card. Raymond Burke, il più aspro critico di Bergoglio,  nonché il leader riconosciuto  della fronda vaticana (e cattolica, in generale) anti-Francesco, uno dei quattro cardinali “dubbiosi” che hanno messo in discussione l’ortodossia del magistero pontificio. Una liaison prevedibile, che mostra come il tradizionalismo religioso assuma sempre più l’aspetto di un conservatorismo politico, e che tuttavia non è cosa di adesso, dal momento che nell'ottobre 2016 su Facebook Salvini rilanciava un video del cardinale statunitense (l’islam visto come "minaccia") e che i due si sono già incontrati in altre i occasioni, una delle quali a febbraio 2017, in Vaticano, a casa Burke. A unirli, certamente, la sintonia rispetto alla questione degli immigrati (Burke, come Salvini, è uno strenuo difensore delle politiche anti-immigrazione di Donald Trump), rispetto alla quale Francesco si pone in modo diametralmente opposto. Tutto torna. «Non penso che il nuovo presidente sarà ispirato dall’odio nella sua gestione della questione degli immigrati», affermò Burke a proposito di Trump in una intervista al conservatore National Catholic Register (9/9/16) dopo l’elezione di Trump. «La carità è sempre intelligente, richiede che ci si domandi: chi sono esattamente questi immigrati? Sono davvero rifugiati, quali comunità possono sostenerli?». Non sfugge certo la singolarità dell’incontro, dal momento che il nuovo governo non ha ancora avuto – né pare ancora in agenda – un incontro ufficiale con Francesco.

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