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Appello sui migranti: mai complici di chi agita il Vangelo e semina odio

Appello sui migranti: mai complici di chi agita il Vangelo e semina odio

Non si devono chiudere i porti perché non si può sbarrare il cuore

La decisione del Governo italiano sulla chiusura dei porti alle navi delle organizzazioni non governative che hanno salvato e salvano migliaia di naufraghi è un fatto che ci lascia sgomenti. Non avremmo mai potuto credere che vi fosse tanto cinismo dinnanzi all’impegno generoso e indifferenza dinnanzi alla sofferenza di uomini e donne sopravvissuti prima a viaggi di mesi, poi ai campi di prigionia libici – con le loro torture e violenze di ogni genere – e infine scampati dalla morte per annegamento.

I precedenti governi avevano già compiuto atti gravissimi con il respingimento in mare e l’ultimo governo sostenendo economicamente i carcerieri di migranti pur di allontanare la loro presenza dal mare e dalle coste italiane di modo che si creasse l’illusione che essi non esistessero. Ora questa chiusura dei porti e 629 esseri umani ammassati su una piccola nave (l’Aquarius) per giorni e poi spediti a 1500 km è spiegata con sconcertante cinismo da un ministro: “sulla vicenda vi è stato il giusto pragmatismo politico”.

Si tratta dell’ultimo atto di una propaganda che individua nel migrante il nemico del nostro benessere e della nostra società opulenta, il nemico che va respinto con ogni mezzo anche negando gli impegni elementari della “legge del mare”, dei trattati internazionali e soprattutto la coscienza del rispetto della vita umana che non conosce né passaporti, né religioni, né lingua.

Chi agita il libro del Vangelo e la corona del Rosario e intanto semina odio e paura e stando al governo organizza chiusure di porti e respingimenti di esseri umani dimostra che del Vangelo o non ha letto parola o non ha capito nulla e usa la corona del Rosario come un magico amuleto.

Come cristiani oggi non possiamo tacere, non possiamo renderci complici dell’ingiustizia sistemica che provoca morte: non si vogliono accogliere i migranti mentre contemporaneamente ci si impadronisce di tutte le loro risorse (terreni, acqua, giacimenti) e si esportano armi e sistemi d’arma che uccidono e distruggono le speranze, lasciando come unica possibilità di sopravvivenza il migrare. Non serve offrire aiuti, ma smetterla di derubare popoli, cessando un infinito post colonialismo.

Ci appelliamo alla coscienza di tutti: i migranti sono la conseguenza di uno spietato dominio economico, recluderli nelle infami galere libiche o chiudere i porti è solo propaganda antiumana e diseducativa che sta facendo scivolare da anni l’intera nazione in una irrimediabile disumanizzazione e scristianizzazione se non formale nella sostanza. Non occorrono proclami di fedeltà dottrinale e liturgismi templari, né generici e innocui richiami ai diritti umani, se poi ciò che si pensa e si fa è in totale contrapposizione ai principi della nostra Costituzione e al Vangelo della Pace nella visione del mondo e nella relazione tra umani, rendendo diritti e valori annunciati inaccessibili e beffarde promesse. La vita e il rispetto per la vita prima di tutto e sopra di tutto. Prima di ogni calcolo umano, prima di ogni burocratica e mistificante distinzione tra rifugiato e migrante, prima di ogni strategia e diplomazia, prima di ogni tornaconto elettorale e pragmatismo politico.

Raffaele Nogaro (ex vescovo di Caserta)

Sergio Tanzarella (ordinario di Storia della Chiesa, Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale).

* Immagine di Paolo Cuttitta, tratta dal sito Flickr, licenzaimmagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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