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FIGLI DI UN DNA MINORE?

- Argentina: il test rivelerà se i figli adottivi della proprietaria del gruppo Clarín sono stati sottratti a desaparecidos

Tratto da: Adista Contesti n° 7 del 23/01/2010

Tratto dal quotidiano spagnolo “El país” (30/12/2009). Titolo originale: “Abuelas de Plaza de Mayo protestan por el lugar elegido por el juez para las pruebas”.

I figli adottivi di Ernestina Herrera de Noble, principale azionista del Clarín, il maggior gruppo di media argentini, si sono sottoposti ieri, dopo due decenni di indagini giudiziarie, a un esame del Dna per verificare se furono sottratti a genitori desaparecidos dall’ultima dittatura militare del Paese (1976-1983). Tuttavia, la presidente delle “Nonne di Plaza de Mayo”, Estela de Carlotto, ha delegittimato le analisi perché realizzate nel Cuerpo Médico Forense del Poder Judicial (organismo consulente della Giustizia per questioni legate alla medicina, ndt) - dove saranno confrontate con i campioni di dna delle famiglie querelanti - invece di essere realizzate, come stabilisce una recente legge, nell’ospedale situato nella Banca nazionale di Dati genetici, dove si concentrano le informazioni sui desaparecidos.

Herrera, 84 anni, vedova dal 1969 del fondatore del gruppo Clarín, Roberto Noble, ha dichiarato che trovò i due neonati abbandonati davanti alla sua porta di casa nel 1976. Nel 1985, poco dopo il ritorno della democrazia in Argentina, l’associazione “Nonne di Plaza de Mayo”, che già ha recuperato l’identità di 100 dei 400 figli di desaparecidos sequestrati dal regime e dati in adozione, ha ricevuto le prime denunce che a questa lista andavano aggiunti anche i figli della proprietaria del Clarín: Marcela y Felipe Noble Herrera.

Le madri delle desaparecidos Estela Gualdaro e Mara Amelia Herrera de Miranda hanno presentato richiesta in tribunale per recuperare i loro nipoti sottratti, presumibilmente dai Noble Herrera, ma la causa non ha preso il via fino a che nel 2001 “Nonne di Plaza de Mayo” non si è presentata come querelante. L’anno successivo, un giudice federale, Roberto Marquevich, ha fermato per 66 ore Herrera de Noble per la presunta falsificazione dei documenti di adozione dei suoi figli. Un coro di imprenditori, giornalisti, politici, sindacalisti, vescovi e giudici ha protestato contro la detenzione. Nel 2003 Marquevich è stato allontanato dalla causa e l’anno seguente destituito dal Consiglio della Magistratura, che aveva riscontrato irregolarità nella carcerazione della proprietaria del gruppo di media più potente dell’Argentina.

In questi anni alcune cose sono cambiate. Dopo la detenzione della madre, nel 2003 i Noble Herrera hanno accettato di sottoporsi a un esame del Dna anche se non alle condizioni che esigeva “Nonne di Plaza de Mayo”. L’anno scorso, a sua volta, hanno avuto termine 5 anni di buone relazioni tra i Kirchner e Clarín ed è cominciata una guerra senza quartiere. Nel 2009, il Congresso ha approvato una legge sui media che obbliga il Clarín a forti cessioni e un’altra norma per facilitare l’identificazione dei figli dei desaparecidos che ordina, tra le altre cose, che le prove del Dna siano realizzate nella Banca nazionale di Dati genetici.

Lunedi scorso (28 dicembre, ndt), l’attuale giudice della causa dei Noble Herrera, Conrado Bergesio, ha disposto che i due giovani si sottoponessero alle prove nel Cuerpo Médico Forense. Ieri all’entrata del tribunale e davanti ai giornalisti, l’avvocato dei Noble Herrera, Jorge Anzorreguy, ha difeso il giudice che aveva chiesto i campioni nel 2004 e la Cassazione penale che nel 2007 ha ratificato la decisione malgrado le impugnazioni dei querelanti, perché ha valutato che il metodo usato è quello che meglio armonizza i diritti e le garanzie costituzionali di entrambe le parti.

Al contrario, Carlotto ha letto in una conferenza stampa un comunicato di “Nonne di Plaza de Mayo” che ricorda che il collettivo, “non permetterà questo tipo di prova realizzato illegalmente, né che si realizzino eccezioni alla legge”. Tra i 15 e i 45 giorni si conoscerà il risultato degli esami, ma Carlotto ha sottolineato che “verranno presentati ricorsi per garantire che, una volta per tutte, si realizzi un’indagine efficace e indipendente”, per determinare se Felipe e Marcela Noble Herrera sono figli di desaparecidos. Solo poi, la giustizia dovrà indagare su chi li sequestrò, chi li diede in adozione e se la proprietaria del Clarín li adottò in modo legale o meno.

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