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Trisulti, abbazia sovranista di Steve Bannon? Cittadini contro il progetto dei teocon

Trisulti, abbazia sovranista di Steve Bannon? Cittadini contro il progetto dei teocon

Tratto da: Adista Notizie n° 1 del 12/01/2019

39641 COLLEPARDO (FR)-ADISTA. «Vogliamo partire da qui per allargare le nostre idee a tutto il mondo. Il progetto è che Trisulti diventi la sede della lotta per difendere la civiltà giudaico-cristiana nel mondo». Benjamin Harnwel ha spiegato così il programma della fondazione che dirige, Dignitatis Humanae Institute (Dhi), che nel febbraio 2018 ha avuto in concessione dal Ministero dei Beni culturali l’abbazia di Trisulti (in Ciociaria, nel basso Lazio) e che a breve intende far partire, proprio nell’abbazia, i corsi dell’Accademia dell’Occidente giudaico-cristiano.

Contro il progetto dei teocon, lo scorso 29 dicembre circa 300 persone, insieme ad alcuni amministratori locali ed esponenti di Sinistra Italiana (fra cui Nicola Fratoianni), hanno marciato da Collepardo (Fr) alla Certosa di Trisulti. L’obiettivo – che però pare fuori tempo massimo – è evitare che l’antica abbazia costruita in Ciociaria nel 1204 per volontà di papa Innocenzo III (al secolo Lotario dei Conti di Segni, ciociaro anche lui) venga “conquistata” da un’associazione cattolica integralista che annovera fra i suoi sostenitori anche Steve Bannon, già consigliere di Donald Trump. E resti invece un luogo aperto al mondo, interculturale, nella piena disponibilità della comunità locale e degli escursionisti, e non l’avamposto europeo dei teocon anglosassoni.

Infatti “Trisulti terra d'Europa - Bene della comunità” era lo striscione che ha aperto la marcia promossa dal cartello di associazioni “Comunità Solidali”. «Siamo circa 300 persone tra cittadini, amministratori e politici che non vogliono lasciare il campo libero all'avanzata sovranista nella Certosa di Trisulti», ha spiegato all'Adnkronos Daniela Bianchi, ex consigliera regionale (Partito democratico) e una delle organizzatrici della marcia. Si teme anche una chiusura definitiva al pubblico della Certosa di Trisulti. «Il monastero già non è più fruibile come era prima, al momento viene aperto una sola volta al giorno e con visite guidate; temiamo che possa essere chiuso definitivamente al pubblico – spiegano i promotori –. Ricordiamo anche che la Certosa fa parte del “cammino di San Benedetto”, tappa centrale tra Norcia e Cassino dei “cammini” di turismo lento. Una chiusura a pellegrini e turisti significherebbe togliere al territorio limitrofo una forma di economia».

La vicenda in realtà non comincia ora, perché è dallo scorso 14 febbraio 2018, quando Dario Franceschini era ancora ministro dei Beni e delle attività culturali, che la fondazione Dignitatis Humanae Institute si è aggiudicata la concessione dell’abbazia di Trisulti per 19 anni e per un affitto di centomila euro l’anno, dopo che i cistercensi – che lì vicino gestiscono anche l’abbazia di Casamari – per problemi economici restituirono la Certosa al ministero, che l’ha messo a bando, vinto appunto dalla fondazione Dignitatis Humanae Institute.

Sulla matrice integralista e teocon di Dhi non vi sono dubbi. È un’associazione che ha come propria mission «la difesa delle fondamenta giudaico-cristiane della civiltà occidentale»; sul proprio sito internet compare in bella evidenza il volto di Bannon; il suo fondatore e leader è Benjamin Harnwell, conservatore britannico e grande amico di Bannon, ma anche dei “nostri” Rocco Buttiglione e Luca Volonté, rispettivamente “padre fondatore” (founding patron) e “direttore” (chairman) di Dhi; nel comitato consultivo (advisory board) dell’associazione siedono cardinali ultraconservatori come Francis Arinze, Walter Brandmueller, Raymond Burke (presidente), Malcom Ranjith, Robert Sarah, Angelo Scola ed Elio Sgreccia.

Già nel 2015 Dhi tentò di accaparrarsi la Certosa di Trisulti. Il suo presidente onorario, card. Raffaele Martino, dopo aver incassato l’appoggio di p. Silvestro Buttarazzi (abate di Casamari) e di mons. Lorenzo Loppa (vescovo di Anagni-Alatri, la diocesi in cui ricade Trisulti), scrisse direttamente a papa Francesco, chiedendogli di intercedere presso Franceschini, affinché la assegnasse a Dhi, in spregio a qualsiasi briciola di laicità dello Stato e legalità delle procedure. «La decisione dell’assegnazione formale al nuovo ente che subentrerà nella Certosa alla Congregazione Cistercense di Casamari spetta all’onorevole Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali della Repubblica italiana – si legge nella lettera di Martino al papa –. Ciononostante, i restanti tre monaci della Certosa di Trisulti si sono, in modo insolito, rivolti direttamente a lei, santo padre, chiedendole di indicare una comunità che prenderà il loro posto quando se ne andranno. Alla luce di questo appello inatteso, vorremmo accelerare la procedura di assegnazione e poiché lei è stato pubblicamente coinvolto, le chiedo di pronunciarsi, qualora decidesse di farlo, a favore della candidatura del Dhi. In risposta a questo appello pubblico, santità, Le chiedo umilmente che il cardinale segretario di Stato (Pietro Parolin, ndr) scriva, a suo nome, al ministro Dario Franceschini, comunicandogli che è suo desiderio che la Certosa di Trisulti passi all’Istituto Dignitatis Humanae». Il pontefice, a quanto se ne sa, nemmeno rispose. Ma nel febbraio 2018, Dhi ha vinto il bando pubblico.

«Chiediamo una verifica dell'ottemperanza al bando; è un po' stridente che un bene sotto tutela del Ministero e con una storia come quella della Certosa di Trisulti possa coincidere con una azione così marcatamente politica», dice ancora Daniela Bianchi.

«È molto triste pensare che la Certosa di Trisulti, un monumento nazionale, un bene demaniale, un sito di valore culturale e spirituale inestimabile, un luogo identitario di un territorio, una tappa di quel cammino tracciato da San Benedetto che oramai è nei cuori di milioni di persone, sia finito nella disponibilità di un clero ultraconservatore legato a Steve Bannon che ha tirato la volata a Trump e che oggi ha frequentazioni proprio con la forza politica rappresentata da Matteo Salvini», spiega Marco Maddalena, segretario regionale del Lazio di Sinistra Italiana. «La società civile, in provincia di Frosinone, non ci sta. La Certosa di Trisulti non può diventare la “Certosa di Bannon”, il teatro di giochi e affari politici che favoriscono l’intolleranza, l’odio e la discriminazione». 

* L'abbazia di Trisulti a Collepardo (Fr) in una foto del 2015 di Mattis, tratta da Wikimedia Commons, licenza Creative Commons

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