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Grazie Allende

- Il terremoto in Cile non è stato un'apocalisse grazie alle leggi per l'edilizia varate da Allende

Tratto da: Adista Contesti n° 26 del 27/03/2010

Tratto da "Argenpress" (8/3/2010). Titolo originale: "Milton Friedman no salvó a Chile".

Da quando, nel settembre 2008, la deregulation ha causato un disastro economico mondiale e tutti si sono riscoperti keynesiani, non è stato facile trovare dei discepoli fanatici del defunto economista Milton Friedman. La sua idea fondamentalista del libero mercato è talmente screditata che i suoi ammiratori sono sempre più disperati nel rivendicare vittorie ideologiche, per eccessive che siano.

Giunge a proposito un esempio molto sgradevole. Giusto due giorni dopo il terribile terremoto che ha colpito il Cile, Bret Stephens, opinionista del Wall Street Journal, informava (1/3) i suoi lettori che “lo spirito di Milton Friedman aleggiava protettore sul Cile”, visto che “grazie soprattutto a lui, il Paese ha resistito a una tragedia che, altrimenti, avrebbe potuto essere un’apocalisse”. “Non a caso i cileni vivevano in case di mattoni - e gli haitiani in case di paglia - quando è arrivato il lupo che ha cercato di spazzarle via con un soffio”.

Secondo Stephens, le misure radicali di libero mercato prescritte al dittatore cileno Augusto Pinochet da Milton Friedman e dai suoi infami “Chicago Boys” costituiscono la ragione per cui il Cile è una nazione prospera che dispone di “codici di edificazione tra i più rigorosi del mondo”.

C’è un problema evidente in questa teoria: il codice moderno di edificazione sismica in Cile, redatto per resistere ai terremoti, è stato adottato nel 1972. La data è enormemente significativa, visto che si tratta dell’anno precedente al sanguinoso colpo di Stato, appoggiato dagli Stati Uniti, con cui Pinochet prese il potere. Questo significa che se c’è qualcuno cui va riconosciuto il merito di questa legge, non è Friedman, né Pinochet, ma Salvador Allende, il presidente socialista democraticamente eletto (ma sono molti i cileni che bisogna ringraziare, visto che le leggi rispondevano a una lunga teoria di terremoti e le prime disposizioni furono adottate negli anni ‘30).

Sembra significativo, comunque, che la legge fu promulgata nel mezzo di un opprimente embargo economico (“che spezzi l’economia”, ringhiò, secondo la leggenda, Richard Nixon quando Allende vinse le elezioni nel 1970). Il codice è stato attualizzato negli anni ‘90, dopo che Pinochet e i Chicago Boys abbandonarono finalmente il potere e si ritornò alla democrazia.

Non sorprenderà che, come sottolinea Paul Krugman (New York Times, 3/3), Friedman fosse ambivalente rispetto ai codici di edificazione, dato che li considerava una violazione in più della libertà capitalista. Individuando nelle misure friedmaniane la ragione per la quale i cileni vivono in “case di mattoni” anziché “di paglia”, risulta chiaro che Stephens non sa niente del Cile precedente al golpe. Il Cile degli anni ‘60 aveva il migliore sistema sanitario ed educativo del Continente, oltre a disporre di un effervescente settore industriale e di una classe media in rapida ascesa. I cileni credevano nel proprio Stato, ragion per cui elessero Allende per ampliare ancora questo progetto.

Dopo il golpe e la morte di Allende, Pinochet e i suoi Chicago Boys fecero tutto ciò che era in loro potere per smantellare la sfera pubblica cilena, mettendo all’asta le imprese dello Stato e riducendo le regole finanziarie e commerciali. In questo periodo si creò un’enorme ricchezza, ma ad un prezzo altissimo: all’inizio degli anni ‘80, le misure di Pinochet raccomandate da Friedman avevano provocato una rapida deindustrializzazione, moltiplicando per dieci la disoccupazione e creando un’esplosione di quartieri fatti di capanne chiaramente instabili. Portarono anche a una crisi di corruzione e debito, tanto grave che nel 1982 Pinochet si vide costretto a licenziare i consulenti Chicago Boys e a nazionalizzare diverse istituzioni finanziarie deregolate (suona familiare?).

Fortunatamente i Chicago Boys non riuscirono a distruggere tutto ciò che era stato costruito da Allende. L’impresa nazionale del rame, Codelco, ha continuato ad essere nelle mani dello Stato, iniettando ricchezza nelle casse pubbliche e impedendo che i Chicago Boys facessero piombare l’economia cilena in un rapido e completo declino. Non sono riusciti neppure a disfarsi del rigoroso codice di edificazione del Cile, una dimenticanza ideologica per la quale dobbiamo rendere grazie.

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