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Giornata dell'Europa: osare la pace e la nonviolenza. Appello del CNESC per le elezioni

Giornata dell'Europa: osare la pace e la nonviolenza. Appello del CNESC per le elezioni

In occasione dell’annuale Giornata dell’Europa – istituita per celebrare la pace e l’unità del continente, nell’anniversario della celebre dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950 – e in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo di giugno prossimo, la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC) ha lanciato oggi un appello ai candidati all’Europarlamento affinché «assumano un impegno concreto per la costruzione della pace in modo non armato e nonviolento».

Il mondo è attraversato da guerre e conflitti motivati da interessi economici, fondamentalismi religiosi, sopraffazione dell’altro, ingiustizie: Ucraina, Medio Oriente, Africa e Asia sono contesti in cui si realizza quella che papa Francesco ha definito “Terza guerra mondiale a pezzi”, che miete vittime e sofferenze tra popolazioni civili, donne e bambini. «In questo scenario sia l’Europa che la nostra Italia – denuncia l’appello del CNESC – sembrano rispondere al tema della guerra e dei conflitti con la logica dell’accrescere i fondi per gli armamenti, del ripensare alla leva obbligatoria, dell’avere un esercito europeo per fronteggiare le minacce esterne». Si impone dunque la vecchia logica del “si vis pacem, para bellum”, anche nel Vecchio continente, nato però come progetto di pace tra i popoli.

Ai prossimi eurodeputati, il CNESC chiede di rimettere al centro dell’agenda politica «il tema della nonviolenza, come scelta politica da perseguire con azioni concrete perché la nostra Europa sia protagonista di una nuova fase di dialogo e di costruzione di un futuro più equo, basato su principi di solidarietà e giustizia sociale». Laboratori di pace, esperienze concrete già in essere, segnano la strada e «ogni giorno provano a fare passi avanti nella costruzione di una pace giusta e duratura». Esempi come il Servizio Civile Universale che invita i giovani ad «impegnarsi nella difesa non armata e nonviolenta della Patria»; o come i Corpi Civili di Pace «dove giovani volontari realizzano azioni di pace non governative nelle aree di conflitto e a rischio di conflitto e nelle aree di emergenza ambientale».

Il CNESC chiede all’Europa di ripartire dai giovani per costruire una cultura della pace. Concretamente, realizzando un Servizio Civile Europeo, rivedendo finalità e obiettivi dell’attuale Corpo Europeo di Solidarietà (nell’ambito del Programma Erasmus+), avviando l’istituzionalizzazione di un Corpo Civile di Pace Europeo. Si tratterebbe di una risposta concreta che si potrebbe «realizzare per rendere ancora vivi, e tradurre in realtà, i sogni dei padri costituenti dell’Europa stessa».

Ai candidati alle elezioni europee di giugno, il CNESC chiede dunque di tradurre in politica l’ambizione di pace del popolo europeo; chiede «il coraggio di osare la pace mediante la nonviolenza attiva, di non aver paura di parlare di pace, di investire sui giovani quali protagonisti di oggi e di domani di un Europa che concretizza i sogni dei padri costituenti e non solo ribadisce il suo no ad ogni forma di violenza e di guerra, ma positivamente sceglie di costruire la pace, sapendo che la pace non è l’assenza della guerra, ma, al pari delle scelte dei Governi Nazionali e degli Organi dell’Unione Europea, il costruire dal basso, ogni giorno, inclusione, partecipazione, impegno per il bene comune; ricercare condizioni di giustizia per tutti gli uomini e donne; difendere e promuovere la vita e la dignità di tutte le persone».

La Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile è una rete a cui aderiscono realtà laiche e religiose come Acli, Anpas, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Avis, Caritas Italiana, CIPSI, Cnca, Istituto Don Calabria, Diaconia Valdese, Salesiani per il sociale, Focsiv, Legacoop, MOVI, Shalom, Unicef e Unitalsi.

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