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1° marzo in Calabria Uniti contro la ‘ndrangheta e per la democrazia

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 18 del 05/03/2011

In piazza contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e il bene comune. A promuovere l’iniziativa del 1° marzo, giunta alla IV edizione (v. Adista nn. 17 e 22/08, 22 e 31/09, 18/10), l’Alleanza per la Locride e per la Calabria, rete di oltre 700 organizzazioni e 3mila cittadini, animata dal Consorzio Sociale Goel – rete di cooperative sociali e di lavoro della Locride, nate anche grazie all’impulso di mons. Giancarlo Bregantini quando era vescovo a Locri e al sostegno del progetto Policoro della Cei – e Comunità libere, la rete calabrese di resistenza nonviolenta ai poteri antidemocratici.
Dopo la tappa di Reggio Emilia (2010), quest’anno la manifestazione torna in Calabria, a Villa San Giovanni (Rc). «A Reggio Emilia è andata benissimo», spiega ad Adista Vincenzo Linarello, presidente di Goel e portavoce dell’Alleanza per la Locride: «Tra i segni concreti, un patto di collaborazione fra le Camere di Commercio di Emilia Romagna, Calabria e Sicilia per lo scambio di informazioni e notizie efficaci a combattere le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto economico. Quest’anno però volevamo tornare nella nostra Regione. Villa San Giovanni è la punta avanzata verso il Mediterraneo, luogo di incontro di persone e civiltà diverse; l’Alleanza ha poi l’ambizione di unire il Sud e il Nord contro la ‘ndrangheta e per la democrazia”.

E infatti il titolo di quest’anno è “Mediterraneo, un mare di alleanze”…
Si tratta di costruire insieme qui al Sud un’alternativa contro la ‘ndrangheta e al Nord una coscienza collettiva che comprenda che il problema non è solo della Calabria, ma anche delle Regioni settentrionali.

Il piatto forte del programma sono i “tavoli tematici”. Di cosa si tratta?

Si tratta di far incontrare intorno ad un tavolo rappresentanti, volontari, operatori sociali, cittadini calabresi e settentrionali, per proporre idee e proposte da trasformare poi in progetti ed iniziative concrete da portare avanti insieme e parallelamente. L’auspicio è che da Villa San Giovanni partano una serie di iniziative concrete e “dal basso” che si diffondano, si sviluppino e si realizzino in tutta Italia.

Uno dei tavoli tematici è espressamente dedicato alle Chiese e alle parrocchie...
Nell’Alleanza ci sono già alcune Chiese evangeliche e molte parrocchie, che portano avanti diverse iniziative, anche collaborando fra loro. Vorremmo strutturare meglio queste iniziative e queste collaborazioni, per cui in un tavolo si incontreranno proprio le parrocchie italiane che verranno a Villa San Giovanni e tenteranno di inventarsi dei progetti da fare insieme, da sud a nord.

Uno spazio è dedicato alla “solidarietà ai magistrati”, con l’intervento di Nicola Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria. È anche un modo per esprimere solidarietà alla magistratura sotto attacco?
Senza dubbio. Solidarietà e sostegno ad una magistratura, come quella reggina, che è sotto tiro ma che sta anche facendo un ottimo lavoro, raggiungendo risultati di altissimo livello. Non dobbiamo ricordarci dei magistrati solo quando la ‘ndrangheta gli piazza le bombe davanti al Palazzo di Giustizia o sotto casa, ma sempre. è per questo che abbiamo invitato uno dei magistrati simbolo della lotta contro la ‘ndrangheta. E anche per sottolineare il collegamento fra la società civile, le associazioni e la magistratura, perché i risultati si raggiungono solo se si cammina e si lavora insieme: la società civile, senza la magistratura e le forze dell’ordine, non va molto lontano, ma anche magistratura e le forze dell’ordine hanno bisogno del lavoro quotidiano delle associazioni.

Per anni, quasi da soli, avete denunciato il fatto che la ‘ndrangheta non è un problema della Calabria ma di tutta l’Italia, in particolare delle regioni ricche del Nord. Qualche mese fa, dopo l’intervento di Roberto Saviano a Vieni via con me, la trasmissione che ha realizzato con Fabio Fazio, se ne sono accorti tutti, e la Lega si è persino arrabbiata. Cosa hai pensato?
Trovo che sia sempre triste avere la conferma di quello che denunciamo da molti anni. Avrei preferito sbagliarmi. E invece questa conferma ci è giunta non solo dalle parole dell’autorevole giornalista ma, soprattutto, dalle indagini della magistratura e della polizia. E allora non mi resta che dire “meglio tardi che mai”: finalmente queste denunce e queste analisi arrivano al grande pubblico. Mi auguro che anche questo contribuirà a svegliare le coscienze e ad aumentare la soglia di attenzione da parte di tutti.

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