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ULTIMATUM A P. BOURGEOIS: RITRATTA SUL SACERDOZIO ALLE DONNE O SARAI CACCIATO

Tratto da: Adista Notizie n° 28 del 09/04/2011

36087. NEW YORK-ADISTA. 15 giorni per ritrattare la propria posizione di appoggio al sacerdozio femminile, altrimenti verrà allontanato dalla congregazione di Maryknoll a cui appartiene da 44 anni: è l’ingiunzione contenuta in una lettera ricevuta dal religioso p. Roy Bourgeois, pacifista e fondatore dell’Osservatorio sulla Escuela de las Americas (Soa Watch), la scuola statunitense che ha formato nel tempo l’intellighenzia anticomunista e militare di svariati regimi dittatoriali sudamericani. La lettera, firmata dal superiore generale della congregazione, p. Edward Dougherty, e datata 18 marzo (pervenuta al religioso il 29), avverte Bourgeois che la richiesta dell’allontanamento e della laicizzazione del religioso verrà inoltrata alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

La colpa di Bourgeois è quella di aver concelebrato, nell’agosto 2008, l’ordinazione sacerdotale di una donna, Janice Sevre-Duszynska, del movimento Roman Catholic Womanpriests. La sua partecipazione all’evento gli causò, poche settimane dopo, la scomunica latae sententiae (v. Adista nn. 60, 86/08; 5/09). Più in generale, gli viene anche rimproverato di non aver mai cessato di appoggiare la causa del sacerdozio femminile, «disobbedendo alle esplicite istruzioni dei superiori». Ora, se Bourgeois non risponderà entro 15 giorni, riceverà un secondo avviso, dopo il quale verrà escluso dalla congregazione per «aver pubblicamente rigettato l’insegnamento del Santo Padre». «La congregazione nel suo insieme supporta Roy», ha detto il portavoce di Maryknoll Mike Virgintino, «ma non la sua posizione sul tema specifico»; i confratelli «comprendono la sua posizione e le sue idee, ma sanno anche di dover seguire, come congregazione, le dottrine della Chiesa».

La lettera, ha commentato lo stesso Bourgeois (National Catholic Reporter, 30/3), gli ha provocato «grande tristezza», ma non ha intenzione di fare marcia indetro sulle proprie posizioni: «Affermiamo che la vocazione sacerdotale è un dono che viene da Dio. Come possiamo, da uomini, dire che la nostra chiamata da Dio è autentica, e quella delle donne no? Chi siamo noi per rifiutare la vocazione delle donne al sacerdozio?».

Restano, nel momento in cui scriviamo, pochi giorni perché l’ultimatum faccia il suo corso. P. Bourgeois nel frattempo sta lavorando ad una lettera ai superiori della propria congregazione e al Vaticano, in cui spiega la propria posizione. In ogni caso, a prescindere dall’epilogo che avrà la vicenda, egli intende «continuare a tempo pieno» il suo lavoro con il Soa Watch (il cui coordinatore nazionale ha dichiarato che un eventuale provvedimento punitivo non avrà ripercussioni sul ruolo del religioso nell’organismo). Riguardo alla laicizzazione, ha ricordato la frase stampata sul biglietto di partecipazione della propria ordinazione, 38 anni fa: «Sarai sacerdote per sempre». «Sarà doloroso non poter vivere il mio ministero pubblicamente», ha detto, «ma nel mio cuore sento che non mi possono strappare ciò che è stato detto 38 anni fa».

Lo scorso anno la congregazione di Maryknoll aveva deciso di interrompere i finanziamenti al Soa Watch proprio per il sostegno di Bourgeois alle donne prete (v. Adista n. 66/10), ma poi il provvedimento era stato annullato. Questa volta, pare essere stata detta l’ultima parola sul caso: «Siamo stati accanto a Roy in questo periodo difficile per lui e per la sua chiesa, e conserviamo la speranza che le divergenze che li separano possano essere ricomposte», ha detto al National Catholic Reporter p. Dougherty.

Nel corso degli ultimi due anni e mezzo, ha spiegato Bourgeois al Ncr, hanno avuto luogo diversi incontri con Dougherty, l’ultimo dei quali proprio il giorno in cui la lettera “minatoria” è stata firmata. Il religioso pacifista ha subito espresso al superiore la propria impossibilità «in coscienza» di revocare il proprio sostegno all’ordinazione delle donne: «Ho iniziato il colloquio dicendo che mi scusavo per i problemi che avrei potuto causare a Maryknoll», ha raccontato. «Vorrei seguire la mia coscienza, seguire la mia fede, e non causarvi problemi… Ma non so come ciò sia possibile». «Se prendiamo sul serio la nostra fede sulle questioni della giustizia e della pace – ha spiegato – non mancheranno conseguenze». D’altronde, come ha più volte affermato, l’opposizione causata dal sostegno alla causa delle donne prete gli ha fornito «una reale comprensione di ciò che significa essere prete».

Ne sono consapevoli le donne appoggiate da p. Bourgeois: «Roy è l’unica persona – ha detto Eileen DiFranco, coordinatrice della regione orientale di Roman Catholic Women Priests USA – che ha avuto il coraggio di parlare pubblicamente», mettendo a «rischio tutta la sua vita».

«Per più di un secolo, il nome Maryknoll è stato sinonimo di ministero per la giustizia, la pace e a favore dei più emarginati nel mondo – si legge nel commento della teologa Jamie L. Manson sul Ncr – ma, come accade per molte istituzioni ecclesiali, la loro lotta per la giustizia è un esercizio rigorosamente esterno. Oggi sembrano non esserci possibilità che la giustizia scorra all’interno delle strutture interne della Chiesa cattolica». Malgrado le azioni del Vaticano e della comunità di Maryknoll, «il coraggio di Roy Bourgeois, la sua integrità, la sua umiltà, i suoi numerosi sacrifici continueranno ad essere per noi un segno sacramentale».

 

Amato e sostenuto

La Women’s Ordination Conference ha diffuso una petizione per chiedere ai vertici della congregazione di Maryknoll di stare dalla parte di Bourgeois e di non emettere un secondo avvertimento. «Nel nostro impegno per l’ordinazione delle donne – si legge – in una Chiesa inclusiva e credibile, consideriamo contrario al vangelo stesso espellere preti fedeli che osano rompere il silenzio a favore di un giusto ruolo delle donne nella Chiesa, e ci opponiamo alla minaccia di laicizzazione come metodo per gestire le differenze». Da qui la richiesta alla congregazione di «sostenere p. Roy, così come fece la congregazione di Sr. Joan Chittister (Ordine benedettino, ndr) quando lei appoggiò pubblicamente l’ordinazione delle donne nel 2001». L’organismo infine chiede a Maryknoll di fare riferimento alla Pontificia Commissione Biblica del Vaticano, che nel 1976 stabilì che non esistono «ragioni scritturistiche per proibire l’ordinazione sacerdotale delle donne».

Anche il movimento Call to Action ha invitato a sottoscrivere una petizione di appoggio a Bourgeois, e ha diffuso, sul proprio sito internet, un testo, firmato dal direttore esecutivo Jim Fitzgerald, che definisce la possibile espulsione dalla congregazione una «minaccia a tutti i cattolici che credono che uomini e donne siano stati creati come esseri alla pari». «Chiediamo ai leader di Maryknoll – si legge – di essere solidali con il loro fratello Roy e con i cattolici che nel mondo sanno che una Chiesa in cui uomini e donne siano alla pari sarebbe una Chiesa migliore».

Quanto a Roman Catholic Womenpriests, l’organismo a cui appartengono le donne ordinate dal 2008, fa appello, in una dichiarazione, «a tutte le persone di buona volontà» a sostenere Bourgeois, che ritengono «un autentico campione di pace e di giustizia». (ludovica eugenio)

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