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IN PREPARAZIONE DI KINGSTON, UN APPELLO DELLA RETE ECUMENICA “OSARE LA PACE”

Tratto da: Adista Notizie n° 30 del 16/04/2011

36094. ROMA-ADISTA. Una domenica, quella del 22 maggio, dedicata, in tutte le Chiese italiane, ad accompagnare spiritualmente la Convocazione internazionale ecumenica sulla pace (Iepc, in sigla inglese) che si svolgerà dal 17 al 25 a Kingston, in Giamaica, organizzata dal Consiglio Ecumenico delle Chiese. Questo l’appello lanciato il 3 aprile dalla Rete ecumenica “Osare la pace per fede” (Sae-Segretariato Attività Ecumeniche, Pax Christi, Cipax, Federazione Giovanile Evangelica italiana, Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, Fuci, Azione Cattolica Italiana), da varie riviste e da altri gruppi riuniti a Roma per fare il punto del cammino di preparazione all’appuntamento caraibico.

A Kingston – dove sono attesi più di mille delegati e rappresentanti delle Chiese aderenti al Cec, e anche di movimenti cattolici nonviolenti – si concluderà il “Decennio per superare la violenza” (2001-2010) voluto dallo stesso Cec che, in questi anni, ha inviato gruppi di persone (chiamate “lettere viventi”) nei luoghi del mondo dove la pace era maggiormente in pericolo, e la riconciliazione più necessaria (dai Territori palestinesi occupati al Rwanda). Queste testimonianze saranno riportate all’Iepc, per contribuire ad una maggiore conoscenza delle sfide della pace oggi. D’altronde – si è sottolineato nella riunione di Roma – «l’incontro in Giamaica, previsto da tempo, avviene in un contesto internazionale particolarmente drammatico: gli scontri violenti in tutto il mondo arabo, l’intervento armato in Libia, la catastrofe nucleare in Giappone»: temi scottanti che non potranno non gravare sulla grande Convocazione di maggio.

“Gloria a Dio e pace sulla terra” è il titolo dell’Iepc. La prima bozza del documento preparatorio fu approntata nella primavera del 2009 (il testo, in italiano, fu pubblicato dalle Edizioni Qualevita e può essere richiesto al Cipax – tel. 06-57287347); più volte rimaneggiata, è diventata il testo preparatorio infine approvato nel febbraio scorso dal Comitato centrale del Cec. Esso, con molte altre notizie su Kingston, si può leggere nel sito (inglese): www.overcomingviolence.org. Tra l’altro, il documento affronta la complessa questione dell’uso “anche” della forza militare, su mandato delle Nazioni Unite, per difendere gli inermi oppressi da poteri brutali: un tema che, stante la vicenda della Libia, aprirà un difficile dibattito.

La tematica pace/giustizia/salvaguardia del creato attraversa da quasi un trentennio la riflessione del Consiglio Ecumenico delle Chiese: tragedie come i conflitti seguiti alla dissoluzione della ex Jugoslavia, i massacri avvenuti in Rwanda e in Congo, la prima e la seconda guerra del Golfo e, più recentemente, i rivolgimenti nel Maghreb hanno dimostrato, e dimostrano, come anche per le Chiese sia difficile dire parole profetiche e compiere azioni conseguenti per contribuire a far crescere la pace nella giustizia.

Nell’incontro romano si è constatato che, salvo importanti eccezioni, il mondo delle Chiese, in Italia, è stato finora abbastanza poco interessato all’evento di Kingston; perciò si spera che, almeno il 22 maggio – la domenica che si celebra durante le giornate dell’Iepc – cattolici romani, ortodossi, evangelici e cristiani di altre denominazioni si interroghino sui temi proposti dal Consiglio Ecumenico delle Chiese. (luigi sandri).

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