Nessun articolo nel carrello

La “buona stampa” dei cristiani adulti

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 83 del 12/11/2011

Offrire un contributo all'opinione pubblica nella Chiesa è l’obiettivo dell’associazione culturale “don Girolamo Giacomini” e della sua rassegna stampa quotidiana.

Per presentare l'associazione e le sue attività è necessario parlare del prete a cui è intitolata. Un prete che si professava anticlericale perché cristiano, un credente profondamente laico (già nell'immediato dopoguerra organizzava cineforum insieme a gruppi non cattolici di orientamento demopopolare), un appassionato testimone della dignità e della libertà di ogni creatura, che amava ripetere: «Dio non vuole schiavi con la schiena curva, ma persone libere che camminano a fronte alta». Uomo di grandi amicizie – da Balducci, a Turoldo, a Michele Do, per citarne solo alcuni – attribuiva, tra l'incomprensione e la diffidenza di molti, grande importanza al momento della riflessione nell'azione pastorale, allo scopo di formare anzitutto coscienze capaci di accogliere in modo adulto la fede. L'Associazione, che nasce dopo la scomparsa di don Giacomini, ha la finalità di farne memoria viva proseguendo alcune delle iniziative da lui avviate.

Assistente diocesano della Fuci e per una decina di anni direttore della stampa diocesana, don Giacomini (1913-1998) contribuì in anni difficili, con l'impegno educativo e quello giornalistico, a formare coscienze libere e mature. Aderì alla Resistenza e alla lotta partigiana facendo parte del servizio informazioni e, come cappellano, della Divisione partigiana “R. Rabellotti”, operante nel novarese. Nominato nel 1958 parroco a Santo Stefano di Pallanza (Verbania), durante la stagione del Concilio e del post-Concilio diede vita ad importanti iniziative: la pastorale di insieme tra le quattro parrocchie di Pallanza, coraggiose esperienze nel campo della catechesi e della liturgia, l'attivazione di corsi annuali di approfondimento (gli incontri dei “Fine settimana”). Tali incontri, rivolti a tutti coloro che ritengono necessario interrogarsi con serietà sul senso del credere oggi, tuttora proseguono, promossi dall'Associazione a lui intitolata.

Per don Giacomini l'ascolto e la comprensione della parola di Dio passano attraverso l'ascolto e la comprensione della parola degli uomini. «Il volto di Dio è muto se non parla il volto dell'uomo», scriveva in un suo testo. L'attenzione costante allo studio, alla conoscenza, all'approfondimento delle Scritture (Giuseppe Barbaglio e Rinaldo Fabris hanno accompagnato per tanti anni il cammino delle nostre comunità) si univa alla lettura, alla comprensione, alla decifrazione del mondo attuale e delle sue trasformazioni, sia con l'aiuto di persone competenti, sia con la diffusione di materiali, di articoli tratti o tradotti da riviste e giornali.

In continuità con questo interesse per la circolazione delle idee e sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie è nata l'idea della rassegna stampa, attivata quattro anni fa nel nostro sito (www.finesettimana.org), sull'informazione religiosa del nostro Paese. Aggiornata quotidianamente, tiene conto anche di quanto viene pubblicato oltre i nostri confini in lingua francese, tedesca e inglese. È un lavoro disponibile per tutti, scarno ed essenziale nella forma (solo testi in formato pdf), che riteniamo utile anche perché sulla stampa cattolica ufficiale italiana non c'è pluralismo, dibattito, confronto. Come scrive il vescovo emerito Giuseppe Casale, se «un giornale cattolico (Avvenire...), in maniera inopportuna, continua ad essere voce dei vescovi (in verità solo del vertice Cei) e non favorisce il dialogo tra le varie realtà ecclesiali, non ha senso, non serve... Per i cattolici italiani ci vogliono giornali che facciano circolare le idee e favoriscano il confronto» (Per riformare la Chiesa, La Meridiana, p. 65). Questi giornali al momento non esistono, tanto è vero che le prese di posizione del cardinal Martini sui temi della bioetica sono apparse sul Sole 24 Ore o sul Corriere della Sera. Sulla maggior parte delle questioni attinenti alla fede o all'etica non si lascia spazio al confronto di posizioni differenti, ma solo alla difesa delle posizioni ufficiali.

Nel redigere la nostra rassegna, nel selezionare gli articoli, nel tradurli, a volte nel commentarli brevemente, siamo deliberatamente di parte: seguiamo, almeno nelle intenzioni, i grandi orientamenti conciliari nel modo di intendere la Chiesa-Popolo di Dio e i rapporti Chiesa-Mondo.

C'è un problema che affligge quasi tutta l'informazione religiosa del nostro Paese. Quando si parla e si scrive di Chiesa si intende di norma solo la Chiesa cattolica. Il punto di vista delle Chiese evangeliche presenti in Italia è normalmente trascurato dai giornali. Per questo cerchiamo di dare spazio alle loro posizioni, a volte differenti da quelle del mondo cattolico ufficiale.

Un'ulteriore riduzione è poi praticata nell'identificare la Chiesa con la sola gerarchia. Non sono tempi felici per la sinodalità, per il camminare insieme, per la comunicazione all'interno della Chiesa e quindi per la formazione di una opinione pubblica. La stessa esistenza di un diffuso “scisma sommerso” è un indicatore dell'assenza di uno spazio libero e aperto al dibattito e al confronto. Continua a rimanere nei fatti la distinzione tra Chiesa solo docente e Chiesa solo discente, mentre non si dovrebbe chiamare nessuno maestro perché tutti discepoli del Maestro, la cui cattedra, come scrive Armido Rizzi, «è il dialogo fraterno dove ognuno insegna e impara».

«Nell’area pubblica – afferma Severino Dianich – risuona forte la comunicazione dei vescovi e del papa, diretta ai fedeli e alla società civile, mentre è solo mormorata la comunicazione dei fedeli ai vescovi e al papa e alla società civile. Questo non fa bene alla Chiesa, né contribuisce alla sua missione.(...) quando i giornali cattolici saranno i luoghi dell’opinione pubblica dei fedeli e non solo i portavoce dei vescovi la Chiesa sarà veramente “un corpo vivo”» (www.vivailconcilio.it).

Proprio perché i giornali cattolici non svolgono questa funzione, ci siamo impegnati a dare un nostro piccolo contributo per la formazione di un’opinione pubblica nella Chiesa, inserendo nella rassegna anche testi che hanno scarso spazio nell'informazione ufficiale e che esprimono la ricchezza presente nell'articolato mondo dei credenti, prodotti da gruppi, da associazioni, da riviste, o presenti in siti e blog. Segnatamente seguiamo alcune esperienze straniere come la Conférence Catholique des Baptisés de France, i cui testi abbiamo tradotto e inserito nella rassegna, contribuendo a farli conoscere nel nostro paese.

Prendere in considerazione tutti i soggetti della Chiesa comporta il prestare particolare attenzione a diversi problemi irrisolti, fonte di disagio e di sofferenza per molti, come la condizione delle persone omosessuali, a cui si impone l'eroismo del celibato, o come la questione femminile e il ruolo delle donne nella comunità ecclesiale, o come l'irrisolta condizione dei divorziati risposati. La nonviolenza e la pace, il dialogo interreligioso e l'ecumenismo, la problematica ambientale e dei nuovi stili di vita, l'accoglienza dei migranti, la condizione dei carcerati sono dimensioni a cui rivolgiamo attenzione.

L'Associazione, che aderisce ai “Viandanti” (www.viandanti.org) e alla loro finalità di essere voce libera dell'opinione pubblica della Chiesa, è profondamente legata ad alcune comunità parrocchiali di Pallanza, all'interno delle quali anzitutto opera, per mantenere aperti quegli spazi di libertà, ricevuti come dono e come compito da chi ci ha preceduto. Ogni domenica mettiamo a disposizione delle persone che frequentano le nostre chiese una rassegna stampa scritta, contenente quanto di meglio, a nostro avviso, è apparso lungo la settimana, con l'ambizione di fornire qualche chiave di lettura della complicata realtà del mondo di oggi. Il mercoledì, da ormai oltre dieci anni, ci ritroviamo per ascoltare le letture della liturgia domenicale, per lasciarci da esse interpellare e per condividere interrogativi e riflessioni, vivendo così l'esperienza di una piccola comunità radunata dalla Parola.

* Associazione culturale “don Girolamo Giacomini” (www.finesettimana.org)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.