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Vertice della Terra, vent’anni dopo. I movimenti annunciano una mobilitazione mondiale

Tratto da: Adista Documenti n° 98 del 31/12/2011

DOC-2403. RIO DE JANEIRO-ADISTA. Se alla Conferenza sul clima di Durban (v. Adista n. 95/11) i Paesi responsabili del riscaldamento globale hanno deciso di sacrificare il pianeta sull’altare degli interessi del mercato, lasciando che l’umanità si avvii verso l’inimmaginabile catastrofe di un innalzamento della temperatura di oltre - anche parecchio oltre - due gradi, i movimenti popolari non si arrendono, rifiutandosi di restarsene a braccia conserte mentre la terra brucia. Così, dopo i tre fallimenti consecutivi di Copenhagen, Cancun e Durban, i movimenti si preparano per un nuovo evento - quello della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile nota come Rio+20, cioè venti anni dopo il Vertice della Terra del 1992 - puntando a una mobilitazione popolare in grado di fare la differenza. Fu del resto proprio la Conferenza di Rio del ’92, il primo storico vertice mondiale dei capi di Stato sull'ambiente, sottolineano in un manifesto diverse reti e organizzazioni mondiali (come Amici della Terra dell’America Latina e dei Caraibi, Coordinamento Andino di Organizzazioni Indigene, Grido Continentale degli Esclusi/e, Giubileo Sud/Americhe, Marcia Mondiale delle Donne, Oilwatch, Via Campesina),  a imporre seriamente all’attenzione del mondo il tema dell’emergenza ambientale, producendo, tra l’altro, quell’accordo sulla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che a sua volta condusse, cinque anni dopo, al Protocollo di Kyoto. Vent’anni dopo quell’evento, mentre Kyoto di fatto non esiste più e la stessa Convenzione appare agonizzante, i movimenti puntano a fare di Rio+20 un processo di mobilitazione mondiale, «che si opponga alla realtà di un sistema di morte teso a perpetuarsi a qualunque costo e miri a rafforzare le lotte e la resistenza per la nostra sopravvivenza attraverso la costruzione di alternative non-capitaliste». Di seguito l’appello delle organizzazioni, in una nostra traduzione dallo spagnolo. (c. f.)

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