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8 PER MILLE: LA DIOCESI DI ANCONA FA LOBBYING SUI CAF

Tratto da: Adista Notizie n° 15 del 21/04/2012

36640. ANCONA-ADISTA. È tempo di dichiarazione dei redditi, e dunque di scegliere la destinazione dell’8 per mille, e il fervido marketing della Chiesa partorisce sempre qualche nuova idea, specie dopo l’andamento altalenante degli ultimi anni (nel 2010 le firme a favore della Chiesa cattolica hanno segnato una diminuzione dell’1%, nel 2009 il calo è stato addirittura del 4%, mentre nel 2011 in termini percentuali si è raggiunto lo stesso valore dell’anno precedente; v. Adista nn. 67/09, 50/10 e 46/11).

L’anno scorso era stata la volta della campagna “I feel Cud” (lanciata dalla Cei, v. Adista n. 21/11) che vedeva impegnati i giovani delle parrocchie alla ricerca di pensionati (quelli senza altri redditi che, percependo solo l’assegno dell’Inps, non sono tenuti a presentare la dichiarazione) da convincere ed aiutare a compilare il Cud per firmare nella casella dell’8 per mille alla Chiesa cattolica. Premio produzione per i più solerti: un viaggio alla Giornata mondiale della Gioventù, tenutasi a Madrid la scorsa estate.

Quest’anno è la diocesi di Ancona-Osimo a dar vita a un’iniziativa inconsueta: un incontro con gli “operatori del settore”, vale a dire quanti «nel loro lavoro quotidiano si prodigano per aiutare i contribuenti ad esercitare il loro diritto di scelta sulla destinazione dell’8 per mille». È rivolto a loro infatti l’invito su carta intestata – di cui dà notizia il sito dell’Unione atei e agnostici razionalisti entrata in possesso di copia della lettera della diocesi – all’incontro fissato per il 13 aprile alla presenza del vescovo mons. Edoardo Menichelli e di Erasto Trujillo, del Servizio interventi caritativi nel Terzo Mondo della Cei. Al centro dell’iniziativa, che porta la firma del Servizio diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, guidato da don Alberto Pianosi, la presentazione del «volume Dalle firme alle opere, realizzato al fine di far conoscere come la Chiesa ha usato e sta usando i fondi assegnati dall’8 per mille, realizzando opere per l’educazione dei ragazzi e dei giovani, per la conservazione dei beni culturali, per l’aiuto alle persone bisognose e per l’accoglienza di quanti vengono nel nostro Paese in cerca di un lavoro e di un futuro migliore per i loro figli».

Neanche un cenno alle spese per il culto e per il sostentamento del clero, principali voci di uscita dei fondi dell’8 per mille percepiti dalla Chiesa cattolica nella sua globalità. Scelte confermate solo lo scorso anno quando la Conferenza episcopale ha deciso per i fondi dell’anno 2011 la seguente ripartizione: oltre il 40% delle risorse al culto e alla pastorale, oltre il 30% per il sostentamento del clero e poco più del 20% per la carità (v. Adista n. 46/11). (ingrid colanicchia)

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