Nessun articolo nel carrello

FRANCIA: PER UNA VOLTA CHIESA E RELIGIONI TUTTE D’ACCORDO. CONTRO IL MATRIMONIO GAY

Tratto da: Adista Notizie n° 39 del 03/11/2012

36906. PARIGI-ADISTA. A quanto pare in Francia il progetto di legge che apre a matrimonio omosessuale e adozione da parte di coppie gay è riuscito là dove nessun altro aveva potuto: ha riunito in un unico fronte cattolici, ortodossi, protestanti, ebrei, musulmani. Tutti concordi tanto nel rifiutare qualsiasi forma di omofobia, quanto nel bocciare entrambe queste prospettive.

A dare manforte ai vescovi francesi, irriducibili oppositori del matrimonio gay, era stata prima di tutto l’Assemblea dei vescovi ortodossi di Francia (Aeof) sottolineando, in un comunicato del 2 ottobre scorso, che «per la Chiesa ortodossa, l’ontologia del matrimonio si fonda sulla complementarietà uomo-donna» (v. Adista Notizie n. 36/12). Adesso, da ecumenico, il sostegno alle tesi già espresse in lungo e in largo dalla Chiesa cattolica (v. Adista Notizie nn. 31, 34 e 36/12), si è fatto interreligioso.

«Non c’è coraggio né gloria a votare questa legge usando slogan anziché argomentazioni e conformandosi al perbenismo dominante per paura degli anatemi», ha scritto il grande rabbino di Francia, Gilles Bernheim, in un documento di venticinque pagine inviato al presidente, François Hollande, al primo ministro, Jean-Marc Ayrault, e a tutti i ministri (scaricabile, in lingua originale, dal sito del grande rabbino). «L’argomentazione del matrimonio per tutti coloro che si amano non tiene: non è perché le persone si amano che hanno sistematicamente il diritto di sposarsi, che siano eterosessuali o omosessuali. Per esempio, un uomo non può sposarsi con una donna già sposata, una donna non può sposarsi con due uomini perché li ama e entrambi la vogliono per moglie. E ancora, un padre non può sposarsi con sua figlia anche se l’amore che nutrono è unicamente paterno e filiale». In questo senso, prosegue, «il matrimonio per tutti non è che uno slogan perché l’apertura al matrimonio omosessuale manterrà delle disuguaglianze e delle discriminazioni nei confronti di tutte quelle persone che si amano ma per le quali il matrimonio continuerà a essere proibito». Ciò che si cela dietro il “matrimonio per tutti” è una sostituzione: una istituzione carica di significato a livello giuridico, culturale e simbolico sarebbe rimpiazzata da un oggetto giuridico asessuato, minando i fondamenti individuali e della famiglia». Quanto all’ipotesi di adozione, «non c’è dubbio che le persone omosessuali abbiano le stesse capacità delle persone eterosessuali di amare un bambino e testimoniargli questo amore, ma il ruolo dei genitori non consiste solo in questo». «Tutto l’amore del mondo non basta a produrre le strutture psichiche di base che rispondono al bisogno del bambino di sapere da dove viene. Perché il bambino non si costruisce che differenziandosi, cosa che presuppone che sappia a chi assomiglia».

Insomma, conclude Bernheim, «ciò che fa problema è il danno che causerebbe all’insieme della nostra società, a solo vantaggio di una sparuta minoranza, una volta che verranno stravolti in modo irreversibile tre cose: le genealogie, sostituendo la genitorialità alla paternità e maternità; la condizione del bambino, che passerebbe da soggetto a oggetto al quale ognuno avrebbe diritto; le identità, dal momento che la sessuazione come dato naturale sparirebbe davanti all’orientamento espresso da ciascuno, in nome di una lotta contro le disuguaglianze, snaturata in uno sradicamento delle differenze».

Più o meno le stesse perplessità espresse, nel corso dell’incontro con i deputati Hervé Mariton e Claude Greff, il 17 ottobre scorso, dal grande rabbino Haïm Korsia, dall’arcivescovo di Lione, card. Philippe Barbarin, dal presidente della Federazione protestante di France (Fpf), il pastore Claude Baty, e dal presidente del Consiglio francese del culto musulmano, Mohammed Moussaoui.

Baty ha ribadito quanto già ampiamente argomentato nella dichiarazione che il Consiglio della Fpf ha diffuso al termine di una due giorni di dibattito sul tema svoltasi il 12 e 13 ottobre scorso, sottolineando l’importanza di una discussione più ampia possibile su una questione che non «favorisce la strutturazione della famiglia». La questione per la Federazione protestante francese è prima di tutto sociale: «Riguarda il modo in cui una società si percepisce e si costruisce e i simboli che marcano la sua identità. Ora, su questo punto bisogna dire chiaramente che le distinzioni operate tra omosessualità ed eterosessualità non sono il riflesso di un moralismo desueto ma di una esigenza profonda del corpo sociale». «Il matrimonio non è la festa dell’amore, la messa in scena dei sentimenti, ma un’organizzazione sociale che contribuisce a strutturare le relazioni». «Non si tratta di morale ma di simboli. È per questo che, mentre incoraggiamo all’accoglienza rispettosa delle persone omosessuali, senza contestare ai poteri pubblici la loro resaponsabilità legislativa, la Federazione protestante di Francia stima che l’attuale progetto del “matrimonio per tutti” apporti confusione nella simbologia sociale e non favorisca la strutturazione della famiglia». (ingrid colanicchia)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.