Nessun articolo nel carrello

Vescovo centrafricano denuncia: per fame, donne rifugiate si prostituiscono con i Caschi Blu

Vescovo centrafricano denuncia: per fame, donne rifugiate si prostituiscono con i Caschi Blu

BANGUI-ADISTA. Donne e ragazze rifugiate da maggio 2017 nel comprensorio del seminario di Bangassou si prostituiscono con i Caschi Blu dell’ONU per ottenere cibo. La denuncia, riporta oggi l’agenzia Fides, è di mons. Juan José Aguirre Muños, vescovo di Bangassou, città a sud-est della Repubblica Centrafricana e al confine con la Repubblica Democratica del Congo. A 100 metri dalla cattedrale si trova il seminario, nel quale sono accolti circa 2.000 musulmani costretti alla fuga dalle milizie Anti-balaka (termine derivante da una lingua di giovani analfabeti che facevano parte dell’opposizione armata di Séléka - v. Adista Notizie, n. 3/14 - e cacciavano i musulmani “anti-balles à ti laka”, dove “laka” sta per un fucile d’assalto sovietico, l’AK-47). Gli Anti-balaka, soprattutto animisti, commettono orripilanti violenze, spesso decapitando e smembrando corpi. Spiega mons. Aguirre che «i cuori o le viscere delle vittime sono strappati perché dicono che in questo modo rubano le loro anime».

Gli sfollati ospitati nel seminario hanno a disposizione solo acqua; il cibo scarseggia perché gli Anti-balaka molto spesso riescono a non farlo giungere a destinazione. L’Onu ha creato intorno al seminario un anello di sicurezza, ma i Caschi Blu non subiscono gli stessi soprusi. Le donne sono costrette a prostituirsi ai Caschi Blu per ottenere cibo per loro e le loro famiglie. «Sono disperate», racconta mons. Aguirre, «muoiono di fame e spesso insistono a vendersi per poter mangiare». Tra loro ci sono delle adolescenti che sono rimaste incinte.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha incontrato il vescovo quando si è recato a Bangassou. «Gli ho detto che ci sono donne violentate, alcune delle quali sono minorenni, e che era un crimine contro l'umanità», riferisce mons. Aguirre. «È stata aperta un'indagine, ma nulla è cambiato. E questa non è la prima volta che i soldati delle Nazioni Unite si comportano in questo modo. Nel 2015, un gruppo di peacekeeper congolesi è stato espulso per aver offerto scatole di lenticchie in cambio di sesso».

L’indagine è stata svolta dalla Missione Onu nella Repubblica Centrafricana (Minusca), che infine ha emesso un comunicato affermando che «nessuna prova tangibile potrebbe supportare queste accuse. Tuttavia, la Minusca rimane in contatto con le parti locali per garantire che ulteriori informazioni su eventuali nuove o passate asserzioni (di abusi sessuali) vengano comunicate al più presto possibile».

*Foto di Tsidoti tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.