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PRIMO PIANO. Sinistra strabica

PRIMO PIANO. Sinistra strabica

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 32 del 18/09/2021

Non immaginavo che una mia letterina ad Avvenire nella quale confessavo il mio disagio per una certa deriva culturale di stampo individualistico-radicale riscontrabile a sinistra avesse una vasta eco. Tra pastori e laici, opinionisti e politici, riformisti e radicali. Evidentemente si tratta di un nervo scoperto. Segnalavo uno sbilanciamento, una centratura sui diritti civili a discapito dei diritti sociali e del lavoro; avanzavo l’ipotesi che esso concorra a spiegare il divorzio tra sinistra e ceti popolari (abbandonati e dunque esposti alla cattura delle sirene dei populismi); paventavo il rischio che, lungo questa china, si producesse un deragliamento spinto sino alla sconfessione del retaggio storico e dello statuto ideale della sinistra.  Senza nulla togliere all’importanza della legge Zan o di quella sul suicidio medicalmente assistito, mi chiedevo se fosse saggio sovraccaricarle di una valenza identitaria. L’eco della mia provocazione mi ha instillato una qualche preoccupazione che provo qui a fugare. Primo: non voglio essere usato dalla destra clericale. Sono uomo convintamente schierato a sinistra. Quello è il mio campo. Dissento da chi teorizza che sia tramontata la differenza tra destra e sinistra. Diffido di un non meglio precisato terzismo e dell’ipostatizzazione del centro. Esso, specie tra i cattolici, riflette uno sterile perfettismo, talvolta persino un malcelato opportunismo, il rifiuto di “prendere parte”. Perché il conflitto sociale e, di riflesso, politico non è estinto, solo evolvono le sue forme. La democrazia è, per definizione, competizione/conflitto tra parti, tra valori e tra programmi alternativi.

Secondo, il problema da me sollevato non è nuovo, solo mi pare si stia acuendo per tre ragioni: una cultura-ambiente impregnata di individualismo proprietario e acquisitivo; l’atomizzazione sociale, la società liquida, l’estenuazione dei suoi legamenti; di conseguenza, un gruppo dirigente della sinistra incline all’elitarismo e dunque refrattario a quel “sentire con il popolo” che è ingrediente essenziale di una viva coscienza democratica. Nella mia lettera accennavo alla virtuosa ossessione di La Pira e al suo “materialismo cristiano”. Egli, per fissare il compito del buon politico, quasi come un mantra, menzionava le concretissime priorità programmatiche: pane, casa, lavoro, salute, istruzione. Sbaglio nell’osservare che il messaggio, più o meno esplicito, che i vertici della sinistra nostrana trasmettono al Paese non sembra precisamente centrato su quei beni e su quei bisogni essenziali? Che essi siano assorbiti da discussioni non esattamente sintoniche non dico con “le attese della povera gente” ma anche solo con le questioni che assillano gli italiani comuni?

Terzo: la mia critica è essenzialmente un’autocritica. Mi chiedo dove si rinvenga traccia della sinistra sociale cristiana. Quella, per intenderci, dei Dossetti, dei Gorrieri, dei Carniti. Chi oggi, in sede politica, dia oggi voce e rappresentanza all’ “universo sociale bianco”, quello del sindacato, della cooperazione, del volontariato, dell’associazionismo. Un mondo oggi afono, un patrimonio di idee e di pratiche che potrebbe e dovrebbe vivificare e, per certi versi, integrare e correggere le basi culturali di una sinistra subalterna alla cultura dominante di tutt’altro segno.

Quarto: non vorrei che questa mia provocazione desse fiato alle sempre risorgenti suggestioni del “partito cattolico”. Non me ne vogliano quanti le coltivano. Personalmente le giudico velleitarie e regressive. Auspico la via opposta: quella di un salto di qualità nella contaminazione tra culture di una sinistra plurale restituita alla sua originaria vocazione egualitaria. 

Franco Monaco è stato presidente dell’Azione Cattolica ambrosiana ai tempi del card. Martini, presidente dell’associazione “Città dell’uomo”, fondata da Giuseppe Lazzati, parlamentare del Partito democratico, già membro della Commissione esteri della Camera e della delegazione parlamentare Osce

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