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Gli incontri dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo a Firenze per promuovere il dialogo tra i popoli.

Gli incontri dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo a Firenze per promuovere il dialogo tra i popoli.

«Lo sguardo dalle periferie – siano esse umane, esistenziali e geografiche – produce come primo effetto quello di accorgersi di essere noi stessi periferici, poiché la realtà del mondo e della vita è policentrica e plurale, e non siamo che pellegrini e ospiti di questa terra, che dobbiamo consegnare alle generazioni future», scrive Gualtiero Bassetti – arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana – nel numero di questo mese della rivista Vita Pastorale (n. 2/22), riferendosi al convegno della CEI “Mediterraneo frontiera di pace”, che si svolgerà a Firenze dal 23 al 27 febbraio, in contemporanea al summit internazionale dei sindaci del Mediterraneo.

Per la seconda volta, dopo le giornate di incontro del 2020 a Bari, la Chiesa concentrerà le proprie attenzioni sul Mediterraneo, in quanto «luogo di frontiera, e quindi di incontro, di tre continenti, che non solo ne sono bagnati, ma che in esso si toccano l’un l’altro e sono quindi chiamati a convivere», come ha ricordato papa Francesco nel messaggio rivolto il 3 dicembre scorso ai partecipanti alla VII Conferenza Rome MED Dialogues, promossa annualmente dal Ministero italiano per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale e dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale.

Non è un caso che quest’anno i vescovi e i sindaci del Mediterraneo si riuniscano proprio Firenze, città che nel 1958 ospitò i Colloqui Mediterranei. L’iniziativa fu promossa da Giorgio La Pira con lo scopo di «riunire alcuni rappresentanti della cultura mediterranea, qualsiasi sia la loro obbedienza religiosa o nazionale, in vista di promuovere insieme i valori comuni», come dichiarava il “sindaco santo” nel suo discorso di conclusione allo Statuto del Congresso Mediterraneo della Cultura, il 19 febbraio 1960. La serie di incontri voleva essere allora «un fattore importante di pace» a partire dalla consapevolezza dell’«esistenza di una cultura mediterranea comune».

A sessant’anni di distanza, a Firenze in contemporanea con la conferenza della CEI “Mediterraneo frontiera di pace”, il summit internazionale dei sindaci del Mediterraneo chiamerà a raccolta 100 sindaci provenienti da tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dal Nord Africa al Medio Oriente, dalla Grecia e i Balcani a Francia e Spagna, per cogliere la sfida lanciata da Giorgio La Pira di riportare il Mediterraneo a essere quello che fu, «una sorgente inestinguibile di creatività, un focolare vivente e universale dove gli uomini possono ricevere le luci della conoscenza, la grazia della bellezza e il calore della fraternità».

Papa Francesco ha già dimostrato il proprio sostegno all’iniziativa, confermando la propria visita il 27 febbraio 2022. «Come già avvenuto per il precedente incontro, vissuto a Bari nel 2020, il papa non soltanto benedice l’iniziativa, ma vi pone il suo sigillo, assicurando la sua partecipazione nella giornata conclusiva», ha confermato Bassetti il 15 novembre scorso. L’invito è stato rivolto anche al rieletto Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Mi auguro di cuore che il Presidente Mattarella possa venire a Firenze replicando la sua bellissima partecipazione all’Incontro dei Vescovi a Bari. Questa volta avremo in più la presenza dei Sindaci del Mediterraneo che conferirebbe all'incontro con il Capo dello Stato un significato di grandissimo livello politico e istituzionale», ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze.

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