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Colpo di scena in Argentina: vince Milei, il liberista negazionista che aveva perso il primo turno

Colpo di scena in Argentina: vince Milei, il liberista negazionista che aveva perso il primo turno

Ha vinto Javier Milei, il populista, liberista, negazionista. Il 56% degli argentini lo ha preferito al candidato di Union por la Patria (sinistra), Sergio Massa, cui è andato il 44% dei voti. Così è stato capovolto il risultato elettorale uscito dalle urne il 22 ottobre. Probabilmente è stato quello un miracolo, non l’attuale: «Sergio Massa – descrive oggi BBC Mundo –, il ministro dell'Economia argentino che ha realizzato l'impensabile: vincere al primo turno in un Paese con un'inflazione quasi al 140%».

 «Oggi inizia la ricostruzione dell'Argentina – ha detto il presidnete eletto –. Oggi inizia la fine della decadenza argentina. Finisce il modello impoveritore dello Stato onnipresente».

Le proposte o promesse di Milei in campagna elettorale: “dollarizzare” l’economia, chiudere la Banca Centrale, privatizzare le imprese pubbliche di Stato per una drastica riduzione della spesa pubblica, eliminazione dei sussidi e delle protezioni eccessive per alcuni settori privilegiati dell'economia, liberalizzare la vendita delle armi, legalizzare il mercato per la vendita di organi… il tutto in un quadro, auspicato dagli economisti “ultra-ortodossi” che lo sostengono, caratterizzato da deregolamentazione, flessibilità del lavoro e apertura commerciale e finanziaria.

«Milei – scrive oggi su Pagina 12 l’economista Alfredo Zaiat – inaugurerà un altro periodo di smantellamento del tessuto socio-produttivo, valutazione che nasce dai suoi stessi principi economici, gli stessi di Martínez de Hoz, Menem-Cavallo e Macri. Ognuna di queste esperienze si è conclusa con costi elevatissimi per la maggioranza della popolazione». «Non è un mistero, sulla base delle nostre esperienze e di quelle di altri, che i Paesi che applicano un aggiustamento fiscale e monetario molto forte possono ridurre l’inflazione a un costo immenso in termini di attività economica e occupazione. Recessione a livelli di depressione e alta disoccupazione», è la sua fosca previsione.

*Javier Milei. Foto di Todo Noticias tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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