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UNA LUNGA STORIA DI PREGIUDIZIO E DI OSSESSIONE. LA RISPOSTA DI JON SOBRINO ALLA NOTIFICAZIONE VATICANA

Tratto da: Adista Documenti n° 28 del 07/04/2007

DOC-1848. SAN SALVADOR-ADISTA. Non era probabilmente mai accaduto che la lettera di un teologo circolasse così diffusamente: di certo, quella del gesuita Jon Sobrino al Preposito Generale della Compagnia di Gesù Hans Peter Kolvenbach, in cui egli spiega i motivi della sua mancata adesione alla Notificazione della Congregazione per la Dottrina della Fede (CdF) sui suoi due ultimi libri di cristologia (v. Adista n. 23/07), non solo riflette pienamente la grande statura del teologo di origine basca - tanto più nel confronto con il mondo ristretto e meschino "delle curie, delle diplomazie, dei calcoli, del potere" - ma rivela in maniera impressionante l'ostilità dei vertici della Chiesa all'intera Teologia della Liberazione.

Al di là della lettera a p. Kolvenbach, che, circolata senza data, pare sia stata scritta nel dicembre del 2006, nessun commento è stato rilasciato da Sobrino riguardo alla Notificazione. Secondo il rettore dell'Università centroamericana di San Salvador (Uca) José María Tojeira, il teologo "l'ha ricevuta con serenità e tranquillità. Non è né arrabbiato né deluso, ma sta riflettendo con maturità su quanto gli è stato detto". Sulla Notificazione, Tojeira ha sottolineato come in materia teologica esista sempre la possibilità di elaborare teorie su Dio che possano presentare alcuni punti discutibili ma, ha aggiunto, Sobrino "non è definito un eretico, né gli viene proibito di celebrare messa o di insegnare"; gli viene solo detto che "nel suo pensiero teologico vi sono temi che non coincidono con quello che professa la Chiesa e che pertanto devono essere chiariti". "Quello che fondamentalmente gli si chiede – ha affermato – è di non affrontare nei suoi interventi o nelle sue conferenze pubbliche quei punti che differiscono dall'interpretazione ufficiale della Chiesa". Quanto a lui, egli si è detto disposto - ha concluso il rettore della Uca – "ad accettare tutto ciò che gli chiederà la Compagnia di Gesù".

Dopo aver riportato, nel n. 23/07, alcuni passi della lettera del teologo, ne riportiamo ora la versione integrale in una nostra traduzione dallo spagnolo. (claudia fanti)

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