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Stop all'invio di armi per fermare la strage a Gaza: un appello globale

Stop all'invio di armi per fermare la strage a Gaza: un appello globale

La Rete italiana Pace e Disarmo (RiPD) – composta da realtà laiche e di ispirazione religiosa come Acli, Agesci, Altromercato, Anpi, AOI, Iriad, Arci, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione per la pace, AssopacePalestina, Beati i costruttori di Pace, Centro Studi Sereno Regis, Cgil, Cipax, Cnca, Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Fcei, Conferenza degli Istituti Missionari in Italia (Cimi), Emmaus Italia, Focsiv, Fondazione Finanza Etica, Gruppo Abele, Ipsia, Legambiente, Libera, Lunaria, Movimento Internazionale della Riconciliazione (Mir), Movimento Nonviolento, Noi Siamo Chiesa, Opal Brescia, Pax Christi Italia – aderisce alla mobilitazione globale di oltre 250 organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo che chiede lo stop dei trasferimenti di armamenti a Israele e ai gruppi armati palestinesi, per interrompere la catastrofe nella Striscia di Gaza (qui il link all’appello in inglese). «Armamenti – spiega la RiPD – che corrono un alto rischio di essere utilizzate per commettere o facilitare gravi violazioni del diritto internazionale umanitario o dei diritti umani. I bombardamenti e l'assedio di Israele stanno privando la popolazione civile delle basi per la sopravvivenza e, in queste ore più che mai, stanno rendendo Gaza inabitabile. Oggi la popolazione civile di Gaza si trova ad affrontare una crisi umanitaria di gravità e portata senza precedenti».

Israele, spiega la RiPD, continua ad ignorare la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che impone il cessate il fuoco; utilizza «armi e munizioni esplosive in aree densamente popolate, con enormi conseguenze umanitarie per la popolazione di Gaza»; ha distrutto «parte sostanziale delle case, delle scuole, degli ospedali, delle infrastrutture idriche, dei rifugi e dei campi profughi di Gaza». Questi bombardamenti indiscriminati e sproporzionati «possono costituire crimini di guerra», denuncia la nota. Pertanto, le organizzazioni firmatarie dell’appello chiedono «che i Governi di tutto il mondo (Italia compresa) non si rendano complici di queste violazioni del diritto internazionale trasferendo armi a Israele».

«Tutti gli Stati hanno l'obbligo di prevenire i crimini di atrocità e di promuovere l'adesione alle norme che proteggano i civili – afferma la Rete Italiana Pace e Disarmo – per cui insieme a tutte le altre organizzazioni firmatarie di questo Appello chiediamo alla comunità internazionale di tenere fede a questi impegni».

In particolare l’appello chiede lo stop all’invio di armamenti utilizzati nella strage di Gaza; il perseguimento dei responsabili di violazioni del diritto umanitario internazionale; che i governi non si rendano complici delle continue violazioni in atto, «adempiendo ai loro obblighi legali e garantendo un cessate il fuoco permanente».

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