Nessun articolo nel carrello

Spesa militare in aumento anche nel 2023: più soldi per armi e forze armate

Spesa militare in aumento anche nel 2023: più soldi per armi e forze armate

Tratto da: Adista Notizie n° 43 del 17/12/2022

41309 ROMA-ADISTA. Aumenterà di oltre 850 milioni di euro la spesa militare dell’Italia nel 2023, raggiungendo la cifra di 26 miliardi e 515 milioni (nel 2022 furono 25 miliardi e 659 milioni). È la stima effettuata dall’Osservatorio Mil€x, sulla base delle tabelle dei bilanci previsionali del Ministero della Difesa, guidato dall’ex piazzista di armi Guido Crosetto, e degli altri dicasteri che contribuiscono alla spesa militare italiana.

La legge di bilancio, a cui sono allegate le tabelle analizzate dall’Osservatorio Mil€x, nei prossimi giorni verrà discussa dalle Camere, che dovranno approvarla entro il 31 dicembre, per scongiurare il rischio di esercizio provvisorio. Quindi le cifre potrebbero crescere ulteriormente, vista la corsa ad accaparrarsi qualche euro in più, che finora ha prodotto già oltre tremila emendamenti, seicento dei quali da parte dei partiti di maggioranza.

La stima condotta da Mil€x – osservatorio fondato nel 2016 su iniziativa di Enrico Piovesana e Francesco Vignarca, con la collaborazione del Movimento nonviolento della Rete italiana Pace e Disarmo – riguarda la spesa militare italiana nel suo complesso. Tiene cioè conto principalmente del bilancio della Difesa, ma a esso vengono aggiunti tutti i fondi iscritti presso altri Ministeri (come il fondo per le missioni militari all’estero che viene istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e i fondi che l’ex Ministero per lo Sviluppo economico mette a disposizione per acquisizione e sviluppo di sistemi d’arma), così da poter tenere sotto controllo la spesa militare in tutte le sue articolazioni e quindi nella sua totalità.

A trainare l’aumento è il bilancio ordinario della Difesa (comprendente anche le spese non militari per i carabinieri in funzione di ordine pubblico, che quindi alla fine vengono sottratte) che passa da 25 miliardi e 935 milioni a 27 miliardi e 723 milioni, in virtù dei maggiori costi del personale di esercito, marina e aeronautica (oltre 600 milioni in più) e delle maggiori risorse dirette destinate all’acquisto di nuovi armamenti (quasi 700 milioni in più). Circa 100 milioni di euro in più sono previsti per le amministrazione e i comandi centrali, nonché per indennità varie.

Ma non è tutta farina del sacco del governo guidato da Giorgia Meloni. «Va sottolineato – spiegano i gli analisti di Mil€x – come l’aumento complessivo registrato nel bilancio della Difesa sia derivante per circa un miliardo da fondi previsti “a legislazione vigente” (e cioè conseguenza delle scelte degli anni precedenti, in particolare quelle del governo Draghi) e per i restanti 700 milioni circa da decisioni direttamente ascrivibili alla manovra di bilancio del nuovo governo».

Altra voce ormai fondamentale della spesa militare (e da anni molto rilevante sia dal punto di vista delle cifre che della valenza operativa e strutturale) è quella dei costi per le missioni all’estero, che vengono finanziate da un fondo assegnato al bilancio del Ministero dell’Economia e delle Finanze e poi trasferito alla Difesa dopo passaggio parlamentare: nel 2023 la dotazione sarà di oltre 1 miliardo e 500 milioni, in crescita di 150 milioni rispetto all’anno precedente. Rimangono sugli alti livelli già registrati nel 2022 gli investimenti per nuovi armamenti: l’aumento già evidenziato nell’ambito del bilancio del dicastero della Difesa viene infatti compensato da una quasi equivalente diminuzione delle risorse indirette provenienti dall’ex Ministero per lo Sviluppo economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy) con una conseguente conferma del budget annuale complessivo destinato al riarmo nazionale a oltre 8 miliardi di euro. Insomma la crisi c’è, ma non riguarda le armi

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.