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Salvini e Pichetto Fratin rilanciano l'energia nucleare in Italia. Per il WWF insostenibile e pericolosa

Salvini e Pichetto Fratin rilanciano l'energia nucleare in Italia. Per il WWF insostenibile e pericolosa

Al Forum Ambrosetti di Cernobbio il vicepremier ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin hanno rilanciato il “sogno nucleare” del governo Meloni dicendosi pronti a mettere intorno a un tavolo gli esperti di “nucleare sostenibile” e certi che entro 10 anni l’Italia potrà inaugurare la sua centrale di ultima generazione. Sogno che, detto per inciso, sorvola sulla volontà del popolo italiano, il quale sull’energia nucleare si è già espresso molto chiaramente con due referendum: in quello del 1987, celebrato a pochi mesi dal disastro di Chernobyl (26 aprile 1986), che portò di fatto alla dismissione delle centrali nucleari operative in Italia; e a quello del 13 giugno 2011 dal titolo «abrogazione delle nuove norme che consentivano la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare».

Al Forum Ambrosetti Pichetto Fratin «ha annunciato la convocazione di una piattaforma di esperti sul nucleare cosiddetto sostenibile, una definizione di per sé insostenibile», denuncia il WWF in una nota diramata ieri.

Nonostante l’insistenza di Salvini, afferma l’organizzazione ambientalista, «l’Italia non può permettersi di perdere tempo e fondi per riaprire la discussione sul nucleare. Gli investimenti delle agenzie pubbliche sulla ricerca sul nucleare sono già molto ingenti e probabilmente superano largamente quelli sulla ricerca sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica, le vere energie del futuro, come tutti riconoscono; i problemi di sicurezza, delle scorie e di economicità della fissione nucleare non sono stati superati, la fusione nucleare non arriverà prima di 30 anni, cioè arriverà a transizione completata».

Secondo il WWF il mondo intero si è già da tempo reso conto di quanto sia importante investire sull’implementazione del fotovoltaico e dell’eolico, fonti di energia veramente sicura, rinnovabile e sostenibile; in Italia invece, nonostante la spinta di imprese e cittadini, la politica resta un passo indietro e continua a sognare, appunto, le centrali nucleari.

Tra le cose, l’organizzazione accusa il governo di non aver ancora decretato, da febbraio scorso, sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. A chi giova questo atteggiamento? «Perdere tempo – afferma il WWF – fa comodo al gas, un combustibile fossile che emette sì un po’ meno CO2 del carbone, di cui dobbiamo liberarci entro il 2025, ma che è la maggior fonte di gas serra per il nostro Paese perché viene usato largamente». Utilizzato come “energia di transizione”, «deve essere superato» il prima possibile: invece il nostro Paese continua a investire su ricerca e stoccaggio, su navi rigassificatrici e sui sussidi ambientalmente dannosi.

Inquietante poi la proposta di aggiornamento, inoltrata dal Ministero dell’Ambiente italiano alla Commissione UE, del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima), che definisce gli obiettivi del nostro Paese su efficienza energetica, energie rinnovabili e riduzione di CO2 entro il 2030. La proposta italiana, denuncia il WWF, inserisce «il settore nucleare tra gli ambiti tecnologici e le linee di azione prioritarie al 2030, specificando che esistono “grandi potenzialità” per l’Italia per contribuire al rilancio dell’energia nucleare in Europa e nel mondo e assegnando alle tecnologie nucleari un ruolo importante nella transizione energetica verso la neutralità climatica».

Ma il nucleare, ribadisce il WWF, «non conviene, è costoso e pericoloso». Lo dimostrano anche i più recenti impianti costruiti in Europa: «Sono stati tutti fallimentari sul piano dei costi e dei tempi».

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