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Il Movimento nonviolento digiuna per la pace

Il Movimento nonviolento digiuna per la pace

ROMA-ADISTA. Il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha lanciato una “Giornata di digiuno e preghiera per la pace e la riconciliazione”, a nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa, rivolgendosi alla sua comunità religiosa e alle parrocchie.

Facciamo nostra questa proposta, che per la sua forza va oltre la dimensione confessionale e parla a chiunque abbia “sete di pace, di giustizia e di riconciliazione” nel grande dolore e sgomento per quanto sta accadendo. “L’odio aumenterà ancora di più e la spirale di violenza che ne consegue creerà altra distruzione. Tutto qui sembra parlare di morte”, scrive il Patriarca.

Ci riconosciamo in questi sentimenti e rilanciamo anche laicamente la “Giornata di digiuno per la pace e la riconciliazione” per martedì 17 ottobre: invitiamo ad unirsi al digiuno, singolarmente o riuniti i gruppo pubblicamente, in ogni luogo d’Italia, senza bandiere di una parte o dell’altra, perché i morti non hanno bandiera e non sono una bandiera. Chiamiamo a raccolta nell’ambito della mobilitazione di Obiezione alla guerra, per spezzare la catena di violenza, e in linea con il documento “Fermiamo la violenza. Riprendiamo per mano la pace” della coalizione AssisiPaceGiusta. Sventolino quindi solo le bandiere della pace.

Siamo dalla parte del popolo di Israele, anche se condanniamo la politica di Netanyahu. Siamo dalla parte del popolo di Palestina, anche se condanniamo il terrorismo di Hamas. Israele e Palestina, due popoli, una sola umanità.

Il digiuno è una assunzione di responsabilità personale e un impegno collettivo per la nonviolenza. Vogliamo ripartire da tutte quelle persone, e sono tantissime, che in Palestina e in Israele rifiutano la violenza, la vendetta, non ne possono più di odio e sofferenza; ripartiamo dai gruppi misti dei parenti delle vittime che hanno saputo trasformare il loro dolore in voglia di pace. Poi ci vorranno la politica e la diplomazia, per trovare le condizioni di convivenza in quella terra, a partire dai bambini e dalle bambine. Come diceva Maria Montessori: “Evitare la guerra è compito della politica, costruire la pace è opera dell’educazione”, e lo si deve fare da oggi.

Contrapponiamo il nostro digiuno ai missili di Hamas e alle bombe di Netanyahu. L’amore è più forte dell’odio, ci hanno insegnato le madri e i padri della Nonviolenza.

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