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Carlo Petrini su "Vita Pastorale": l'esortazione di papa Francesco e l'attesa di una svolta

Carlin Petrini – gastronomo, sociologo, scrittore e attivista, fondatore di Slow food – torna a scrivere sulle pagine di Vita Pastorale (numero di novembre 2023), lanciando un ennesimo appello ad ascoltare la voce di papa Francesco e ad affrontare seriamente e tempestivamente le cause alla base della crisi climatica in corso.

Il punto di partenza dell’analisi di Petrini è la pubblicazione, lo scorso 4 ottobre (ricorrenza di San Francesco d’Assisi) del secondo documento magisteriale green di papa Francesco, l’esortazione apostolica Laudate Deum, anch’essa, scrive il fondatore di Slow Food, attraversata da una grande «consapevolezza della drammaticità del momento storico che stiamo attraversando per via degli effetti della crisi climatica». Tra l’enciclica Laudato si’ e l’esortazione Laudate Deum, denuncia Petrini, «sono passati otto anni, e il grido del Papa sembra essere stato inascoltato». Otto anni intercorrono anche tra la Cop21 – che con l’Accordo di Parigi sembrava consegnare il mondo ad una svolta in termini di impegni internazionali sul cambiamento climatico – e la Cop28 che si celebrerà fra pochi giorni a Dubai. «un periodo in cui l’umanità e, in particolare, la sensibilità politi-

ca rispetto alla situazione ambientale non hanno fatto grandi passi in avanti. Anzi, per certi aspetti la governance internazionale s’è dimostrata totalmente inefficace e inefficiente, più indirizzata a sorreggere gli interessi delle grandi potenze mondiali, piuttosto che puntellare la salvaguardia della nostra “casa comune”». Di fronte al degrado degli ecosistemi, in parte ormai irreversibile, quella di Francesco sembra essere l’unica voce ferma e consapevole contro il negazionismo «cieco e, per certi versi, surreale» che «sta realizzando una vera e propria barriera contro i cambiamenti di cui tanto necessitiamo».

In tal senso, la voce di Francesco rappresenta «una delle ultime opportunità per noi tutti di mettersi in movimento, di fare qualcosa di concreto o altrimenti il baratro si avvicinerà sempre più. La situazione sta diventando sempre più grave. È arrivato il tempo che ognuno di noi prenda coscienza, non si può più rimanere indifferenti, ma è necessario diventare soggetti attivi per il cambiamento».

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