Nessun articolo nel carrello

Gianni Novelli, globetrotter per la pace e la giustizia, tessitore instancabile di dialogo

Gianni Novelli, globetrotter per la pace e la giustizia, tessitore instancabile di dialogo

Tratto da: Adista Notizie n° 42 del 09/12/2023

41669 ROMA-ADISTA. L’enorme massa di comunicati, messaggi, articoli, testimonianze che in questi giorni hanno invaso il web danno già di per sé l’idea della figura di Gianni Novelli, morto a Roma, all’età di quasi 87 anni (li avrebbe compiuti il 6 dicembre), il 28 novembre scorso. Una figura conosciuta, apprezzata, amata in una misura ampia e trasversale, che andava al di là del semplice circuito ecclesiale di base, e coinvolgeva la Chiesa istituzionale, i movimenti, le realtà impegnate sul fronte dell’ecumenismo, della pace, del disarmo, dei diritti dei popoli indigeni, dei movimenti sociali latinoamericani, della solidarietà internazionale.

Tessitore di reti e viaggiatore instancabile, Gianni Novelli ha impostato la sua vita sul costruire ponti. In nome della pace e della nonviolenza. E con al centro un’idea aperta della fede, che ha declinato come dialogo tra il basso e l’alto, prevalentemente, ma anche fra terre e esperienze diverse. In un senso prima ecumenico e poi interconfessionale.

Gli anni di “Com”

Nato a Roma nel 1936, venne ordinato prete della Congregazione degli Stimmatini a Verona nel 1960. A Trento, alla fine degli anni ‘60, dove era stato inviato dalla sua Congregazione dopo i primi contrasti, si immerse nel clima di fermento postconciliare. L’allontanamento dalla Congregazione (ma Novelli rimase sempre prete, senza subire nessuna sanzione canonica) si accompagnò al legame con Ernesto Balducci e con il nucleo di quello che si sta definendo come “dissenso cattolico”. Partecipò, nell’estate del 1971, a un incontro alla Cittadella di Assisi organizzato su impulso di Giovanni Franzoni, all’epoca ancora abate di S. Paolo a Roma, per affrontare la crisi che in quel periodo stava vivendo il settimanale dei dehoniani il Regno, con l’espulsione di tutto il gruppo redazionale. Prese, in quella occasione, corpo l’idea di un nuovo strumento di informazione ecclesiale, più libero e vicino agli ambienti del movimento ecclesiale di base. Si trattava di Com-Fatti e documenti sull’uomo e sulla fede, settimanale nato nel 1972 in casa del pastore metodista di Bologna Valdo Benecchi. Un anno dopo la redazione si trasferì a Roma, stringendo una collaborazione sempre più forte con la Comunità animata da Franzoni e con la redazione del settimanale evangelico Nuovi Tempi, al punto che nel settembre 1974 le due realtà si fusero diventando Com Nuovi Tempi, sotto la direzione del pastore Giorgio Girardet. Da quell’esperienza, nel 1989, nacque il mensile Confronti. Di tutto questo processo Novelli fu instancabile animatore e promotore, oltre che diffusore infaticabile della rivista, che veniva inviata in maniera capillare e militante un po’ in tutta Italia. Specie in alcuni momenti particolarmente “caldi” del dibattito politico ed ecclesiale del Paese, come nel 1974, all’epoca del referendum sul divorzio, quando la redazione di Com dà un forte contributo alla campagna elettorale, con articoli e interventi pubblici.

L’impegno per la pace

Ma il suo impegno non si esaurì né nella rivista né nella attività – cinquantennale – con il movimento delle Comunità di Base. Nella sede di Com Nuovi Tempi si ritrovarono infatti, nel 1980, i rappresentanti di associazioni e movimenti che preparavano le manifestazioni pacifiste contro l’installazione dei missili nucleari a Comiso e che avrebbero dato vita alla prima grande marcia pacifista italiana del 24 ottobre 1981. Novelli fu tra coloro che resero possibile il “ponte” tra le realtà impegnate per la pace nel mondo cristiano e quello laico. In quel periodo, caratterizzato da un fecondo dialogo tra realtà ecclesiali base cattoliche e altre confessioni cristiane, maturò anche l’impegno ecumenco di Novelli, che nel giugno 1981 partecipò al Kirchentag di Amburgo, dove al centro del dibattito vi era proprio la contrapposizione alla corsa agli armamenti nucleari e, nello stesso anno, come parte della redazione di Confronti, si recò a Washington dove, nel Natale 1981, prese contatto con alcuni leader religiosi del variegato movimento pacifista americano.

Tornato in Italia, avvertendo l’urgenza di questi temi e la scarsa sensibilità in ambito religioso, con amiche e amici diede vita a Roma al “Centro interconfessionale per la pace” (presto contratto in “Cipax”), che ebbe la sua prima sede nei locali di Adista. Il primo impegno fu lo sforzo di coinvolgere le forze religiose nella grande marcia nazionale per la pace del 24 ottobre 1982, preceduta da una veglia di preghiera nella chiesa dell’Aracoeli. Per la prima volta, una grande presenza visibile di “Cristiani per la pace” sfilò nelle strade di Roma dietro a striscioni che aggregavano “Francescani per la pace” e “Protestanti per la pace”.

Da quell’avvenimento iniziò una lunga serie di iniziative e progetti, come l’appuntamento mensile di preghiera ecumenica nella chiesa di San Marco a Piazza Venezia prima, poi nella chiesa battista del Teatro Valle, infine nei luoghi di sofferenza e in varie parrocchie. Contro l’installazione dei missili cruise con testata nucleare, alle iniziative nazionali e locali se ne aggiunse una specifica, quella del Venerdì santo a Comiso insieme ai giovani evangelici del Centro per la pace di Catania, autore di molti programmi pacifisti nelle scuole siciliane e in ambito internazionale.

L’ecumenismo e il dialogo interreligioso

Nell’agosto 1988 ci fu poi l’iniziativa di Church and peace, Mir, Francescani e Pax Christi internazionale ad Assisi che promossero un “Dialogo ecumenico europeo su giustizia, pace e salvaguardia del creato”. Da questo importante evento ecumenico scaturì, nell’anno successivo, la prima assemblea ecumenica europea “Pace nella giustizia” promossa dalla Conferenza delle Chiese europee e dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee presieduto dal card. Carlo Maria Martini. Seguì poi un evento mondiale a Seul, dal 5 al 12 marzo 1990, promosso dal solo Consiglio ecumenico delle Chiese. Di tutte queste Conferenze, succedutesi dal 1988 al 2013 (Assisi, Basilea, Seoul, Graz, Sibiu, Kingston, Busan) Novelli si impegnò a diffondere contenuti e documenti.

L’11 dicembre 1992 Novelli prese anche parte alla marcia – organizzata dai Beati i Costruttori di Pace – che portò 500 pacifisti dentro una Sarajevo assediata per reclamare il cessate il fuoco di uno dei più sanguinosi conflitti della fine del ‘900.

Con la sua personalità gentile e tenace, negli anni ‘80 il Cipax divenne punto di riferimento di ogni iniziativa per la pace e il disarmo che coinvolgesse le realtà religiose, con il sostegno di tanti obiettori di coscienza e la testimonianza di figure come quelle di Giulio Girardi, Gérard Lutte, José Ramos Regidor, Cesare Frassineti, Luigi Bettazzi, Tonino Bello, Raffaele Nogaro, Luigi Di Liegro e di tanti esponenti del pacifismo internazionale.

Ma l’impegno di Gianni Novelli ha trovato molte altre forme di espressione: assieme al fondatore della Caritas di Roma, don Luigi Di Liegro fu infatti per anni promotore delle celebrazioni in ricordo dell’arcivescovo di San Salvador Oscar Romero, ucciso sull’altare mentre celebrava la Messa, nel 1980. Ci saranno ogni anno celebrazioni eucaristiche (1984-2005), accompagnate da incontri di riflessione ed eventi; e poi, fino al 2012, veglie ecumeniche, con la partecipazione di figure rilevantissime, religiose e no, come Samuel Ruiz, Henry Tessier, Pérez Esquivel. Novelli è stato inoltre co-fondatore del Coordinamento italiano di solidarietà per i popoli indigeni.

In anni più recenti ha aperto il Cipax alla riflessione sui temi interreligiosi e al dialogo con l’Islam. Ha continuato a viaggiare e a tessere relazioni. Noi di Adista gli dobbiamo anche gratitudine per l’amicizia che lo ha legato a Giovanni Avena, che nel 1977 era stato allontanato dalla parrocchia di Palermo dove era parroco per il suo impegno a favore dei reclusi del manicomio della città e per il suo impegno ecclesiale e politico. Riparato a Roma, dove anni prima era stato vice parroco, Giovanni trovò in Gianni Novelli e nella CdB di S. Paolo un punto di riferimento importante in quei mesi difficili, fino al suo arrivo, appunto, ad Adista. 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.