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IL MANIFESTO DELL’ODIO

- IL PROGRAMMA DI NEGAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE DI UN MEMBRO DEL LIKUD, DEPUTATO ALLA KNESSET.

Tratto da: Adista Contesti n° 2 del 03/01/2009

Questo articolo di Yair Ettinger è stato pubblicato sul quotidiano israeliano “Haaretz” (10/12/2008). Titolo originale: “Feiglin’s manifesto: Israel should quit UN, cut off water to palestinians”

 

Un testo di estrema destra del membro del Likud Moshe Feiglin è scomparso martedì scorso dal sito web del suo Movimento per la Leadership Ebraica. Nel saggio, scritto cinque anni fa, Feiglin afferma che Israele deve tagliare acqua ed elettricità ai territori palestinesi, ritirarsi dalle Nazioni Unite e boicottare le Olimpiadi.

Il testo, scritto dall’uomo che è risultato il 20.mo degli eletti sulla lista del Likud alla Knesset, è intitolato “The Day After” (“il giorno dopo”) e descrive in dettaglio le politiche radicali che Feiglin avrebbe perseguito se fosse diventato primo ministro. Il manifesto è stato rimosso alcune ore dopo che sono stati annunciati i risultati delle primarie del partito. Haaretz, tuttavia, è riuscito ad ottenerne una copia.

Nel testo, Feiglin ha scritto che la sua prima azione se fosse diventato primo ministro sarebbe stata di incaricare il suo governo di rendere grazie con preghiere sul monte del Tempio di Gerusalemme, sito sacro, estremamente sensibile tanto per gli ebrei quanto per i musulmani.

Nei successivi 100 giorni avrebbe annunciato il ritiro di Israele dalle Nazioni Unite, la chiusura delle sue ambasciate “in Germania ed in altri Paesi antisemiti” e la riprogrammazione dell’anno scolastico secondo il calendario ebraico. Questo avrebbe costituito il primo passo verso “il far camminare lo Stato ebraico secondo l’orologio ebraico invece che al ritmo di quello cristiano”.

Feiglin ha scritto che poi affronterebbe la questione palestinese comunicando all’autorità palestinese la “completa cessazione” di fondi, acqua, beni, elettricità e comunicazione. Qualsiasi attacco a Israele avrebbe comportato “la conquista dell’area i cui residenti hanno istigato la violenza, la loro deportazione e la distruzione delle infrastrutture dell’area”.

Allo stesso tempo, il budget della difesa sarebbe stato tagliato del 30% ritirando tutte le munizioni antiprotesta non letali, come i proiettili di gomma e i gas lacrimogeni. In sostituzione, le forze di sicurezza avrebbero utilizzato proiettili veri contro i protestatari palestinesi.

“Le munizioni non letali miranti a evitare la morte tra i nemici, concetto contrario alla stessa natura dell’esercito, saranno distrutte in cerimonie obbligatorie presso ogni base”, ha scritto Feiglin.

Nel documento, egli rifiuta con decisione il diritto dei palestinesi ad uno Stato e afferma che non esistono come nazionalità separata dagli arabi. “Non esiste uno Stato palestinese, non c’è mai stato, e non ci sarà mai”, ha scritto. “Offriremo loro i diritti umani senza quelli civili, nel momento in cui proveranno la loro fedeltà allo Stato ebraico che li ospita e accetteranno la sovranità ebraica sulla loro terra. In tale situazione riceveranno uno status di residenti legalizzati e potranno condurre i loro affari senza che alcuno danneggi i loro diritti umani”.

Aggiunge: “Dovranno cercare il diritto di autodeterminazione negli Stati arabi. Israele incoraggerà gli arabi a emigrare nei loro Paesi e assisterà ogni arabo che intende farlo, per quanto è possibile”.

 

La sparizione

Il sito web del Movimento per la Leadership Ebraica è stato oscurato per alcune ore e sostituito con un annuncio.

“Cari amici (e rivali!)”, si leggeva nell’annuncio, “Le nostre più vive congratulazioni per l’immensa vittoria, la vittoria del popolo di Sion, la vittoria dell’eternità di Israele. Grazie alle nuove circostanze e al nostro nuovo programma, sul quale fino ad oggi non abbiamo mai osato nemmeno sognare, dobbiamo ristrutturare il nostro sito web”.

Questo messaggio più tardi è stato sostituito da uno più semplice: “Il sito è in costruzione. Saremo di nuovo on line tra pochi giorni”.

La sera dello stesso giorno il sito era nuovamente accessibile, ma il manifesto di Feiglin era stato tolto. Feiglin, condannato e incarcerato per istigazione contro lo Stato di Israele nel 1997, ha aderito al Likud con circa 6.000 sostenitori nel 2001 per influenzare la politica di governo dall’interno del partito. Da allora ha promosso un programma di destra radicale.

Nel passato, molti politici del partito hanno cercato l’appoggio del movimento di Feiglin, ben organizzato e influente. C’è stato un momento in cui Feiglin ha persino sostenuto Ehud Olmert, quando era membro del Likud.

Nella corsa alle primarie del Likud tenute recentemente, il capo del partito Benjamin Netanyahu ha avvertito che qualsiasi candidato che cercasse il supporto di Feiglin non avrebbe ottenuto un portafoglio ministeriale. Ha dato il via anche a numerose misure volte ad accrescere l’affluenza degli elettori cosa che, sperava, avrebbe ridotto l’influenza di Feiglin in queste elezioni.

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