Nessun articolo nel carrello

CITTADINANZA E VOTO AGLI IMMIGRATI: SI RACCOLGONO LE FIRME

Tratto da: Adista Notizie n° 69 del 01/10/2011

36306. ROMA-ADISTA. Lamiaa ha 11 anni è nata a Reggio Emilia e qui ha sempre vissuto. Neva è arrivata in Italia nel 1989 e qui ha vissuto la maggior parte della sua vita. Hamid vive a Trento da 22 anni e qui sono nati e cresciuti i suoi due figli. Di loro, finora, solo Hamid, dopo una lunga e travagliata trafila, è riuscito ad ottenere la cittadinanza italiana. Storie di ordinaria amministrazione per gli stranieri residenti nel nostro Paese e per i loro figli, nati e cresciuti qui. Per rendere loro giustizia, 19 organizzazioni della società civile (tra le quali Acli, Arci, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Fcei-Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Tavola della Pace) hanno lanciato, lo scorso 9 settembre, la campagna nazionale per i diritti di cittadinanza “L’Italia sono anch’io”, con lo scopo di promuovere l’uguaglianza di diritti tra italiani e stranieri che vivono, studiano e lavorano in Italia. Al centro della campagna due proposte di legge di iniziativa popolare, per la presentazione delle quali è già partita la raccolta firme (tra i primi firmatari figurano Pierluigi Bersani e Fausto Bertinotti): una assegna allo jus soli, cioè il diritto di essere cittadini di un Paese a partire dal luogo nel quale si nasce e non dalla discendenza di sangue, un ruolo di primario rilievo; l’altra riconosce ai migranti il diritto di voto nelle consultazioni elettorali locali per chi è in possesso di titolo di soggiorno da 5 anni, eliminando così «una ingiustizia che rischia di minare sempre più il principio del suffragio universale a livello territoriale, impedendo a milioni di persone di partecipare pienamente alla vita della comunità in cui vivono» (per conoscere il punto di raccolta firme più vicino e ulteriori informazioni consultate il sito www.litaliasonoanchio.it).

In particolare, la proposta relativa alla riforma della legge sulla citttadinanza prevede che: sono cittadini italiani i nati in Italia che abbiano almeno un genitore legalmente soggiornante, il quale ne faccia richiesta; sono italiani i nati da genitori nati in Italia, a prescindere dalla condizione giuridica di quest’ultimi; i bambini e le bambine, nati in Italia da genitori privi di titolo di soggiorno o, entrati in Italia entro il 10° anno di età, vi abbiano soggiornato legalmente, possono diventare italiani con la maggiore età se ne fanno richiesta entro due anni. Inoltre, che, su richiesta dei genitori, diventano cittadini italiani i minori che hanno frequentato un corso di istruzione. Per quanto riguarda gli adulti, invece, la proposta intende impegnare i sindaci a presentare l’istanza di cittadinanza al Presidente della Repubblica. La domanda inoltre può essere presentata da uno straniero legalmente soggiornante da 5 anni (e non da 10 anni, come attualmente).

Un’iniziativa «doverosa», ha dichiarato ad Adista, p. Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli, perché «gli stranieri meritano di avere le necessarie opportunità per continuare a inserirsi nella nostra società». È semplice «buon senso pensare che una persona che nasce in Italia, così come le persone straniere che lavorano e pagano le tasse nel nostro Paese, si sentano italiane a tutti gli effetti». «Se davvero ci interessa garantire la sicurezza questo è il primo passo: per chi si sente coinvolto, parte della realtà che lo circonda, ci sono meno possibilità di cadere nelle maglie della marginalità e dell’illegalità». A preoccupare p. La Manna sono in particolare i minori per i quali, allo stato attuale, si profila una divaricazione tra status giuridico e identità personale. «Un’intera generazione – si legge ancora sul sito della campagna – cresce e rischia di restare straniera nel Paese che sente come proprio, in cui è nata, si è formata, e nel quale intende restare per sempre; ovviamente scoprendosi straniera anche nei confronti della cultura, e spesso della lingua, del Paese di appartenenza». Attualmente, l’unica possibilità di acquisto della cittadinanza per lo straniero nato in Italia «è quella che riconosce allo straniero nato in Italia, solo al raggiungimento della maggiore età ed entro un anno da questa data, la facoltà di chiedere la cittadinanza italiana, a condizione che vi “abbia risieduto legalmente senza interruzione”». E «in condizioni ancora più difficili si trovano i minori che arrivano in Italia piccoli o piccolissimi con i genitori o per i ricongiungimenti familiari: vivono e crescono in Italia, frequentano le scuole italiane, ma per diventare cittadini italiani dovranno seguire, a partire dai 18 anni, lo stesso percorso burocratico degli immigrati stranieri adulti». Inoltre il «soggiorno del minore può essere interrotto in qualunque momento per perdita del lavoro dei genitori, diminuzione del reddito, o risoluzione di un contratto di affitto in base alle leggi in vigore. Infatti, nonostante viga il principio di inespellibilità del minore, il bambino accompagnato da genitori “irregolari” non ha alcuna garanzia di poter continuare a soggiornare in Italia qualora i genitori si trovino nella condizione di dover rientrare nel proprio Paese». Speriamo che per Lamiaa e Neva il futuro riservi qualcosa di meglio. (ingrid colanicchia)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.