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2023: un anno da dimenticare per le politiche ambientali. Il bilancio del WWF

2023: un anno da dimenticare per le politiche ambientali. Il bilancio del WWF

Clima ed energia, biodiversità, suolo e grandi opere, agricoltura e allevamento, mare: il 2023 è stato, secondo il WWF, «un anno a marcia indietro» nelle politiche ambientali del governo italiano, nonostante le modifiche costituzionali varate nel 2022 che inserivano «l’ambiente e la sua tutela tra i principi fondamentali della nostra Carta». Quel «passaggio giustamente definito “epocale”», che aveva riscontrato un consenso bipartisan nonostante l’astensione di Fratelli d’Italia su alcuni punti, non ha infatti «trovato applicazioni concrete né nell’azione del governo, né nell’attività legislativa del Parlamento». Il WWF accusa la maggioranza di governo di destra di aver «dimostrato un vero e proprio disinteresse nei confronti dell’ambiente», segnando una «sostanziale marcia indietro nella quantità e nella qualità della protezione della Natura nel nostro Paese».

Quando il governo aveva iniziato a muovere i primi passi, dalla società civile ambientalista si era levato forte un appello ad operare nel senso di una più marcata spinta verso la transizione ecologica, in linea con gli obiettivi internazionali di contrasto al cambiamento climatico segnati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. E invece, afferma il WWF nel suo bilancio del 2023, «ci sono stati passi indietro normativi e culturali, resi ancora più preoccupanti da affermazioni e prese di posizione negazioniste del cambiamento climatico, oltre che attacchi al mondo dell’ambientalismo addirittura da parte di componenti dell’esecutivo e della compagine politica di maggioranza». Come se non bastasse, aggiunge la più grande organizzazione ambientalista italiana, «ad aumentare la preoccupazione rispetto alla qualità della protezione ambientale interviene la corsa (poco nota al grande pubblico) verso l’Autonomia differenziata, che rischia di frammentare e rendere non omogenea proprio la tutela del nostro Capitale Naturale».

Della "cultura" ambientale che anima questo governo sono rappresentative le scelte in campo energetico: il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, segnato da eventi climatici estremi anche in Italia, eppure «il nostro Paese non sta giocando un ruolo attivo nella transizione ecologica e nell’economia del futuro». E così, proprio mentre la comunità internazionale dovrebbe viaggiare verso l’uscita definitiva dall’era dei combustibili fossili, «il ministro Pichetto Fratin continua a parlare di nucleare e “biocarburanti”, mentre il Governo sembra voler seguire le strategie dilatorie delle compagnie Oil&Gas partecipate, piuttosto che occuparsi concretamente della loro riconversione». Inoltre, nella bozza di aggiornamento del Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) «continua a valorizzare gas naturale, biocombustibili e persino l’energia nucleare, mostrandosi totalmente incoerente con gli obiettivi e le tempistiche della transizione energetica ed ecologica». Intanto continua a mancare una “Legge per il clima” che affronti strutturalmente la crisi climatica, rilanciando un’economia della transizione, e non è stato ancora adottato un Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.

Deludente, secondo il WWF, anche l’atteggiamento del governo nelle politiche di contrasto alla perdita di biodiversità: «Sono tantissimi gli atti e i provvedimenti adottati contro la fauna e la natura in generale», a partire dalle misure sulla «caccia selvaggia» e dalla sottomissione dell’esecutivo alla lobby dei cacciatori. Emblematico il voto contrario del governo italiano in Europa, in due occasioni nei diversi passaggi istituzionali della Nature Restoration Law (v. Adista Notizie e online), la legge sul ripristino del 20% degli ecosistemi terrestri e marini degradati entro il 2030.

L’Italia, spiega inoltre il WWF, «si appresta ad entrare nel 2024 senza ancora una Strategia operativa per la conservazione della biodiversità 2020-2030, rischiando così che anche il decennio in corso fallisca nell’obiettivo di fermare la drammatica perdita di biodiversità che riguarda il nostro Paese e l’intero Pianeta».

Leggi il bilancio delle politiche 2023 sul sito del WWF

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