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RDCongo: le responsabilità delle multinazionali nei conflitti per le risorse

RDCongo: le responsabilità delle multinazionali nei conflitti per le risorse

Che le immense ricchezze del sottosuolo – oro, rame, uranio, coltan, cobalto, ecc. – rappresentino al contempo la più grande ricchezza ma anche la più grande maledizione delle regioni orientali congolesi, contese tra bande criminali e milizie armate, è ormai cosa nota. Quel che sfugge, soprattutto ai disattenti e spesso provinciali media del mondo ricco, che hanno conosciuto quelle martoriate Province quando a fare le spese dell’instabilità in atto è stato l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, è lo stretto rapporto di dipendenza che lega le economie più avanzate del pianeta a quelle terre, considerate lontane e in qualche modo isolate. Spiega un approfondito servizio pubblicato il 21 maggio sulla rivista missionaria dei padri bianchi, Africa, che «il coltan è un materiale molto richiesto nel commercio internazionale; si tratta di una miscela di columbite e tantalite dalla cui lavorazione si ottiene una polvere metallica molto resistente al calore: il tantalio, capace di sopportare un’elevata carica elettrica. Con il progresso tecnologico e l’aumento della richiesta di apparecchi elettronici di uso quotidiano, ne è aumentata esponenzialmente la domanda, conseguentemente il prezzo e così anche l’interesse dei commercianti illegali che hanno riconosciuto la prospettiva di guadagno proveniente dall’estrazione e vendita irregolare del minerale».

C’è poi il mercato dell’auto, che abbandona progressivamente diesel e benzina a favore di energie considerate “pulite”, almeno a livello ambientale, un po’ meno sotto il profilo etico, visto quel che succede nella catena di approvvigionamento del cobalto congolese. «L’estrazione e la vendita di questi minerali – considera l’autrice dell’articolo Ornella Ordituro (del Centro studi AMIStaDeS) – è estremamente importante per le economie locali (spesso unica fonte di guadagno); nondimeno, il governo della RDC deve affrontare importanti sfide e tutelare i territori dalle Imprese Multinazionali, per tradurre tale ricchezza mineraria in risultati di sviluppo sostenibili e una più equa distribuzione dei guadagni di produttività».

L’articolo lancia proposte concrete per il superamento dello sfruttamento minerario della RdC, a partire dalla responsabilità delle Imprese Multinazionali: maggiori controlli su estrazione e vendita del cobalto, sicurezza e condizioni di lavoro dignitose, accesso al mercato globale per i produttori, lotta alla corruzione, affermazione dei diritti umani, abolizione del lavoro minorile nelle miniere, uguaglianza di genere, sostenibilità ambientale, ecc.

Leggi l’articolo su Africa

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