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Primo Forum interreligioso in Arabia Saudita. Il positivo commento del rabbino David Rosen

Primo Forum interreligioso in Arabia Saudita. Il positivo commento del rabbino David Rosen

Si è svolto al Ryad, in Arabia Saudita, dall’11 al 13 maggio, il forum su "Valori comuni tra i seguaci religiosi" organizzato della Muslim World League, che ha riunito leader e rappresentanti dell’islamismo, del cristianesimo, dell'ebraismo, dell'induismo e del buddismo di tutto il mondo. Tre le sessioni di lavoro: “Dignità umana”, ovvero  l'uguaglianza tra gli esseri umani e la profondità delle comunanze umane;  "Un ponte tra l'umanità per il bene dell'umanità: smantellare il concetto di inevitabile conflitto, scontro di civiltà, nonché promuovere i valori dell'amicizia e della cooperazione tra nazioni e persone a beneficio di tutti", sotto lo slogan: "Una famiglia umana si conosce, comprende e collabora mentre chiarisce la verità per tutti"; “Moderazione e comprensione degli altri…”, ovvero i valori umani innati e il loro ruolo nella formazione della personalità moderata, nella comprensione della diversità tra gli esseri umani per superare paura, odio o conflitto e nella promozione del dialogo e della cooperazione a beneficio di tutti.

I contributi dei relatori e il dibattito che è seguito sono confluiti in una dichiarazione finale dove centrali sono l’appello al rispetto delle diversità e delle differenze di cultura, etnia e religione, nonché dei diritti umani e delle libertà; e l’impegno lavorare con le Nazioni Unite e gli altri organismi internazionali per promuovere questi valori.

È il rabbino David Rosen, direttore internazionale degli affari interreligiosi dell'American Jewish Committee (con sede a Gerusalemme), presente al Forum, a commentare su Religion News Service (24 maggio) che «le dichiarazioni e le raccomandazioni conclusive del forum potrebbero non essere insolite in altri contesti, ma il fatto che siano state emesse dall'Arabia Saudita le ha rese di particolare impatto».

Secondo Rosen, «il forum è stato segno di un'entusiasmante svolta che riflette alcuni notevoli cambiamenti», dato che «fino a poco tempo fa il riconoscimento di qualsiasi religione diversa dall'Islam nel Regno dell'Arabia Saudita era raro e chiunque praticasse un'altra fede era "passibile di detenzione” e i non cittadini di “deportazione"».  «L'Arabia Saudita – osserva – comprende chiaramente che deve cambiare il modo in cui la sua gente vede il mondo e le culture religiose al di fuori dei suoi confini. Riconosce anche la minaccia esistenziale che l'estremismo violento in nome dell'Islam rappresenta per le monarchie arabe tradizionali». Ecco perché «coltivare alleanze globali contro l'estremismo aiuta a correggere il tiro».

Andò già in questa direzione re Abdullah bin Abdulaziz quando nel 2012 prese l’iniziativa di ospitare (ma fuori del suo Paese) «una conferenza multireligiosa in Spagna, insieme al re spagnolo Juan Carlos. I due monarchi, insieme ai governi di Spagna e Austria e al Vaticano, fecero un primo passo verso la creazione di un'organizzazione intergovernativa, il “Centro internazionale per il dialogo interreligioso e interculturale King Abdullah bin Abdulaziz” (KAICIID), diretto da un consiglio di nove leader religiosi» (fra i quali proprio Rosen). Durante l’inaugurazione re Abdullah disse, ricorda, il rabbino, disse. «la Torah, il Nuovo Testamento e il Corano cercano tutti il ??benessere dell'umanità, e quindi è nostro dovere di credenti lavorare insieme per il bene dell'umanità» .

Ora, «sotto il successore di Abdullah, re Salman, seguita Rosen, i cambiamenti sono progrediti ulteriormente e più rapidamente», e ne è segno anche il fatto che la conferenza multiregiosa si sia tenuta nella capitale saudita. «Il governo si è assunto il rischio» pur sapendo che si sarebbe attirato pesanti critiche di perché tra gli invitati c’erano anche musulmani non sunniti. Critiche che in effetti si sono palesate. «Che questa conferenza abbia acceso un tale dibattito all'interno dell'Arabia Saudita è di per sé un risultato significativo e parte di un importante processo di cambiamento (…). Naturalmente – conclude il rabbino Rosen –, c'è ancora molta strada da fare e molte cose devono cambiare, ma questa iniziativa, progettata come un forum in corso per promuovere la comprensione e la cooperazione tra le religioni in tutto il mondo, è sicuramente una pietra miliare di enorme importanza lungo questa strada».

*Il Palazzo Reale a Ryad. Foto Flickr

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