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Verso la XIX Legislatura: le proposte della

Verso la XIX Legislatura: le proposte della "Rete Pace e Disarmo" per una politica nonviolenta

Con lo sguardo puntato oltre il 25 settembre, la società civile pacifista chiede ai partiti politici che saranno protagonisti della XIX Legislatura un impegno concreto sui temi della pace. Nel documento Pace, disarmo, nonviolenza: la base necessaria per una politica capace di superare l’attuale crisi sistemica pubblicato il 9 settembre scorso – nel pieno di una campagna elettorale che su questi temi non dimostra grandi balzi in avanti – la Rete Italiana Pace e Disarmo (RIPD) invoca la ripresa della riforma democratica delle Nazioni Unite, soggetto unitario cui cedere sovranità per garantire l’affermazione del diritto internazionale quale strumento di risoluzione delle controversie. Un «soggetto internazionale rappresentativo di tutte le nazioni e super partes» che possa porre fine alla barbara «legge del più forte» per l’affermazione di interessi strategici e geopolitici.

Allo stesso tempo, la Rete avverte l’urgenza di «un’Europa diversa, non allineata. Di un’Europa politica, sociale, solidale, inclusiva, che difenda il modello di Stato sociale che qui è stato inventato, che guardi all’Africa, all’Asia e alle Americhe scrollandosi di dosso il passato coloniale», contro quella «retorica bellicista» con la quale gli Stati ancora oggi ritengono di poter risolvere i conflitti.

In un pianeta dominato dalla «legge del più forte» e dalla «retorica bellicista» – soprattutto in presenza di armamenti nucleari a disposizione di numerose nazioni – la posta in gioco è altissima: «Avremmo voluto che l’elezione del nuovo Parlamento diventasse l’occasione per un dibattito sul nostro futuro, sul futuro dell’Italia, dell’Europa, della Terra», ammette con amarezza la Rete Pace e Disarmo, e «invece, no. Salvo poche eccezioni il dibattito sul nostro futuro, su come costruire l’alternativa alle guerre, alle migrazioni forzate, al riscaldamento climatico, al lavoro con sempre meno diritti, al divario crescente tra ricchi e poveri, è schiacciato sulla ricerca del voto per il voto e la rincorsa ai sondaggi». Nel documento si invoca «un grande sforzo mondiale di cooperazione globale» per affrontare la crisi multisistemica (economica, sociale, alimentare, sanitaria, climatica, energetica…) cui il mondo è immerso e invece si continua a proporre divisioni in blocchi, riarmo, muri, chiusure di porti e frontiere, rilancio dei combustibili fossili, nucleare civile e militare.

Proprio con l’obiettivo di promuovere una «politica di pace, disarmo, nonviolenza» nella prossima Legislatura la Rete Italiana Pace e Disarmo ha diffuso questo documento, che si apre con un’analisi critica del presente, ma che segue con proposte puntuali e attuabili per rilanciare il ruolo della politica italiana all’interno e sullo scacchiere internazionale.

Leggi tutte le proposte contenute nel documento della RIPD

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