Nessun articolo nel carrello

Spagna: dopo i risultati elettorali i vescovi sperano in «dialogo e accordi»

Spagna: dopo i risultati elettorali i vescovi sperano in «dialogo e accordi»

«Il risultato delle elezioni richiede dialogo e accordi e questo richiede una visione alta dei leader politici». «Inoltre, è necessario che gli accordi siano costruiti guardando non alla convenienza di parte ma al bene dei cittadini». «È anche importante che tutti i cittadini continuino ad essere coinvolti nella costruzione del bene comune, creando un tessuto sociale e una coscienza sociale».

Non poteva essere più asettico il commento del segretario generale della Conferenza episcopale spagnola (Cee), mons. Francisco César García Magán, sulle elezioni politiche tenutesi il 23 luglio in Spagna, pubblicato dall'Agenzia COPE. La situazione è del resto molto fluida.

I risultati delle urne hanno attestato il Partito Popolare (Pp) come prima forza politica con 136 seggi, ben 47 in più rispetto a quelli ottenuti alle elezioni del 2019; il Psoe, il partito socialista al governo con Sánchez si è situato in seconda posizione con 122 seggi, due in più di quelli che ha attualmente, dunque ottenendo decisamente un ottimo risultato. Il vero sconfitto è il partito di estrema destra Vox, al quale sono andati 33 seggi, ben 19 in meno di quelli messi insieme nelle precedenti elezioni.

Il crollo di Vox determina che il Pp a guida di Alberto Núñez Feijóo, pronto a una coalizione con Vox, non ha per il momento forze sufficienti per creare un governo, che dovrebbe poter contare su una maggioranza di 176 seggi. Sánchez potrebbe formare un governo con i 7 scranni ottenuti dalla formazione politica indipendentista di Carles Puigdemont, ma un accordo fra di loro è per ora tutto in salita. A questo punto, lo scenario più probabile, e che i vescovi non si augurano, chiamando invece al dialogo e agli accord, è un ritorno alle urne entro la fine dell’anno. 

Ovvio l’à plomb di García Magán che non si fa portavoce né della presunta soddisfazione dei vescovi per i voti andati al Partito Popolare, né del contestuale presunto disappunto per l’insufficienza dei seggi per formare un governo. E non solo perché la situazione politica è ora più complicata, ma per espressa scelta: già nella conferenza stampa al termine dell'ultima Assemblea Plenaria episcopale (lo scorso aprile) García Magán aveva affermato che la contesa elettorale non avrebbe coinvolto la Chiesa, ribadendo che «la Chiesa non ha un partito politico», che «nessun partito è il partito della Chiesa». «Lo ribadisco, lo confermo e lo ribadisco con tutte le parole», aveva enfatizzato.

È chiaro che una cosa è l'isituzione Chiesa, un’altra sono i cittadini cattolici chiamati al voto. E anche i vescovi sono cittadini cattolici. Un sondaggio riferito dal settimanale Vida Nueva il 7 luglio scorso evidenziava che quattro cattolici su dieci (42,2%) nelle urne avrebbero sostenuto Núñez Feijóo, mentre 23,8 avrebbe scelto Pedro Sánchez, con un calo di 2,4 punti rispetto alle elezioni del 2019. 

*Foto di EP tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.