Nessun articolo nel carrello

Abusi: monta la protesta contro la nomina della presidente dei focolarini al Dicastero per i laici

Abusi: monta la protesta contro la nomina della presidente dei focolarini al Dicastero per i laici

CITTA' DEL VATICANO-ADISTA. Il 7 dicembre il Movimento dei Focolari, o Opera di Maria, fondato da Chiara Lubich, festeggia gli 80 anni della fondazione e papa Francesco spende, in udienza con una delegazione, parole di apprezzamento e incoraggiamento. Nessun cenno alla realtà degli abusi che da tempo è emersa all'interno.

Intanto, però, si fa più forte, tra le vittime e non solo, la protesta per la nomina della presidente Margaret Karram all'interno del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita: protesta già espressa in un comunicato, e ora convogliata in una lettera rivolta direttamente al prefetto del Dicastero card. Kevin Joseph Farrell. Oref, l'Organizzazione ex Focolari che firma la lettera, evidenzia il conflitto d'interesse in cui si viene a trovare Karram nel Dicastero, il cui ruolo prevede, in base all'art. 134 della Costituzione Apostolica sulla Curia Romana, di «accompagnare la vita e lo sviluppo delle aggregazioni di fedeli e dei movimenti ecclesiali; riconoscere o erigere in conformità con le disposizioni della legge canonica quelli che hanno un carattere internazionale e approvarne gli Statuti, salva la competenza della Segreteria di Stato; trattare altresì eventuali ricorsi gerarchici relativi alla vita associativa e all’apostolato dei laici».

È evidente che, di fronte ai «tanti casi di abusi che il Movimento dei Focolari deve ancora affrontare, questa nomina si configura come un grave conflitto di interessi: per noi e per le vittime di abusi, quel Dicastero era l’ultima istanza cui rivolgersi nella speranza di ottenere ascolto, comprensione e giustizia», scrive Oref al cardinale. La situazione che si viene a creare è dunque paradossale: «chi è stato vittima di abusi, o ha delle denunce da sporgere nei confronti di aggregazioni e movimenti, deve rivolgersi proprio al vostro Dicastero. L'elezione della Dott.ssa Margaret Karram è quindi, a nostro avviso, incompatibile con il fatto che alcuni ricorsi riguardano e riguarderanno proprio persone come noi provenienti dal Movimento dei Focolari di cui è l'attuale Presidente in carica. La Dott.ssa Margaret Karram dovrebbe contemporaneamente operare per risolvere il problema degli abusi all'interno del Movimento dei Focolari ed esprimersi poi sulle accuse di questi ultimi in seno al suo Dicastero Eminenza: è lapalissiano che ci sia un'incompatibilità. Come mai é stata possibile una simile nomina?».

E se Oref ricorda «con sollievo il Suo intervento per far abolire la pratica degli "schemetti" nella prassi focolarina», una prassi invasiva di controllo sulla vita personale dei membri, ora si augura «altrettanta sensibilità e prontezza riguardo questa nomina che resta per noi una ferita aperta».

A esprimere indignazione per la nomina di Karram – e non solo, perché tra i neo-nominati in Dicastero ci sono rappresentanti di altri movimenti ugualmente toccati da abusi, come Opus Dei, Cammino neocatecumenale e Comunione e Liberazione – è anche il Laboratorio Re-in-surrezione (rete trasversale di organismi femministi come Donne per la Chiesa e OIVD), con un comunicato a cui ha aderito anche il Coordinamento ItalyChurchToo, Oref, Associazione Rete L'abuso, Adista e altre realtà e singole persone. “Il corto circuito dei controllori che controllano se stessi”, titola il comunicato, leggibile sulla pagina Facebook di Re-in-surrezione e sul sito di ItalyChurchToo. «Gli ex membri mettono in evidenza due facce di queste esperienze ecclesiali, una dimensione pubblica proposta all’esterno dai canali comunicativi (siti web, riviste, pubblicazioni, eventi pubblici, ecc.), caratterizzata da una spiritualità innovativa in apparenza laica, libera, caritatevole, e una dimensione privata, tenuta rigorosamente occultata agli esterni, che cela una rigida struttura gerarchica caratterizzata da divieti, abusi e derive settarie e che propone uno stile di vita in cui prevale più il potere che lo spirito di servizio, più l’affermazione della grandezza dell’istituzione che l’impegno nella carità, più la leadership che il dono di sé», si legge nel comunicato, citando le «numerose segnalazioni di abusi di potere, psicologico, economico, giunte ai Movimenti e al Dicastero dei Laici, Famiglia e Vita da parte di molti fuoriusciti, che tuttavia non hanno ricevuto attenzione né ascolto». Esperienze e vissuti raccolti in libri inchiesta usciti negli ultimi anni e in pubblicazioni giornalistiche, nonché in blog o profili social di vittime, «che hanno portato alla luce moltissimi casi di abuso, affidandoli all’opinione pubblica o alla penna di autorevoli giornalisti, non avendo trovato ascolto nelle sedi di tutela preposte dalle istituzioni ecclesiastiche; il laboratorio Re-in-surrezione ha voluto dare voce a queste drammatiche esperienze, attraverso percorsi informativi organizzati in pubblicazioni e webinar dedicati».

Si tratta di abusi spesso nascosti e coperti per lungo tempo, che in molti casi non sono stati adeguatamente indagati e le cui denunce non sono state prese in considerazione, «probabilmente perché – prosegue il comunicato di Re-in-surrezione - questi movimenti sanno di godere della protezione dell’autorità vaticana, quindi non hanno nulla da temere».

Le recenti nomine dimostrano che papa Francesco «non ha ascoltato il grido dell’anima di moltissime vittime di abusi spirituali, patrimoniali e sessuali, che dimostrano la disfunzione delle strutture».

Ribadendo il conflitto di interessi che queste nomine comportano, il dicastero, conclude Re-in-surrezione, «non può più essere spazio di ascolto neutro a cui poter denunciare situazioni di abuso o di difficoltà che dovrebbero essere valutate in modo imparziale e obiettivo».

* Foto di Romanuspontifex da Wikimedia Ccommons, immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.