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Niente scandalo, è Vangelo. Intervista al cappellano di Mediterranea, che ribalta le accuse della destra

Niente scandalo, è Vangelo. Intervista al cappellano di Mediterranea, che ribalta le accuse della destra

Tratto da: Adista Notizie n° 43 del 16/12/2023

41678 ROMA-ADISTA. La Chiesa italiana finanzia Mediterranea Saving Humans ma alcuni giornali della destra non ci stanno e lanciano una violenta campagna stampa contro l’ong e contro i vescovi (v. notizia precedente). Per approfondire la questione, Adista ha intervistato don Mattia Ferrari, prete della diocesi di Modena e “cappellano” della nave “Mare Jonio”, che compie operazioni di salvataggio in mare.

Don Mattia, finalmente la Chiesa cattolica sostiene chi si impegna a salvare i migranti che rischiano di affogare nel Mediterraneo…

Il sostegno economico della Chiesa cattolica alle organizzazioni che soccorrono i migranti in mare non è una novità. Anche in altri Paesi europei le Chiese cristiane, sia cattoliche che protestanti, lo fanno. La Chiesa è presente ovunque, in terra e in mare, accanto a chi soffre: questo è semplicemente Vangelo. La missione della Chiesa è continuare nel tempo e nello spazio l’opera di Gesù. Se la Chiesa è scomoda, il vero “colpevole” è Gesù.

In particolare chi ha sostenuto e sostiene economicamente Mediterranea Saving Humans?

Mediterranea ha ricevuto e riceve donazioni da varie realtà, sia laiche che cattoliche. Fra gli organismi e gli enti ecclesiastici, a finanziare Mediterranea sono soprattutto le parrocchie, che organizzano eventi dedicati alla raccolta fondi per sostenere la sua attività e quella di altre Ong, e poi alcune diocesi.

Panorama parla di 780mila euro donati nel 2023 da alcune diocesi e di altre donazioni fin dal 2020, per un totale di 2 milioni di euro…

Le cifre sono molto inferiori ai 2 milioni di euro di cui è stato scritto e vanno dal 23 al 27% delle donazioni complessive che Mediterranea ha ricevuto. Aggiungo che tutto è sempre avvenuto nella totale legittimità e trasparenza.

Ovviamente non c’entra nulla con i legittimi contributi arrivati a Mediterranea dalle diocesi, tuttavia secondo alcuni (Panorama e soprattutto La Verità di Belpietro) sarebbe scandaloso il fatto che la Chiesa avrebbe finanziato una Ong contro cui il 6 dicembre si è aperto il processo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione delle norme del codice della navigazione, in relazione alla vicenda della compagnia danese Maersk Tankers che, ipotizza l’accusa, avrebbe pagato Mediterranea perché trasferisse a bordo della Mare Jonio e poi li sbarcasse in un porto italiano 27 migranti salvati dalla petroliera Maersk Etienne. Come è andata quella storia?

È stata rinviata al 14 febbraio l’udienza preliminare del processo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che riguarda il soccorso prestato in favore dei 27 naufraghi abbandonati in condizioni disperate da 38 giorni a bordo della Maersk Etienne tra agosto e settembre 2020. Ma su questa vicenda non posso rispondere visto che c’è un procedimento in corso. Rimando alle dichiarazioni degli indagati, che hanno già chiarito e hanno anche manifestato la loro fiducia nella giustizia.

Dalle intercettazioni telefoniche rivelate alla stampa sono emerse, durante le conversazioni private fra lei, Casarini e Caccia, alcune frasi un po’ sopra le righe…

Sia i diretti interessati che Mediterranea stanno preparando le querele; potrò esprimermi nei prossimi giorni, appena le avremo depositate.

Si parla anche di un progetto per coinvolgere le parrocchie, in una sorta di “adozione a distanza” delle missioni di Mediterranea...

Più che un progetto, è un percorso di coinvolgimento, per camminare insieme. Spesso non siamo noi a bussare alle porte delle parrocchie, ma sono loro a chiederci di poter camminare con noi. Mediterranea è una realtà che fin dalla sua nascita unisce persone e mondi: tanto parrocchie quanto centri sociali e associazioni di altro tipo partecipano a questo cammino, perché nasce come piattaforma che unisce persone provenienti da mondi, anche lontani tra loro, che si mettono insieme per salvare i migranti dal naufragio e dal respingimento e, in questo modo, dare carne alla giustizia e alla fraternità. Il sostegno economico inoltre è solo un aspetto di questo coinvolgimento, che comprende anche e soprattutto iniziative e azioni concrete.

La tesi dell’inchiesta di Panorama e degli articoli della Verità è che abbiate costituito una «banda» per drenare soldi da parrocchie, diocesi e magari anche dal Vaticano, che è altra cosa rispetto alla Chiesa italiana. Ferma restando la fantasiosità del teorema, teme che i rapporti con i vescovi possano incrinarsi?

La nostra azione di raccolta fondi era ed è finalizzata esclusivamente a salvare le vite in mare. Questo è chiaro, non c’è stato nessun inganno, di conseguenza nessuno è arrabbiato, nemmeno fra i vescovi chiamati in causa. Aggiungo però che questa accentuazione del ruolo delle singole persone è fuorviante: nessuno di noi è indispensabile. Il mio ruolo è stato esasperato negli articoli dei giorni scorsi: in realtà io sono solo uno dei tanti, nella Chiesa e non solo, dentro questo cammino. Ci sono e ci saranno sempre persone che porteranno avanti la missione di essere accanto a chi soffre, di lottare per la giustizia, di costruire un altro mondo possibile. 

*Foto presa dal Press Kit per la stampa sul sito di Mediterranea, immagine originale

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