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Papa Francesco riceverà in udienza il presidente argentino Milei

Papa Francesco riceverà in udienza il presidente argentino Milei

Il presidente anarco-capitalista Javier Milei sarà ricevuto in udienza privata da papa Francesco il 10 febbraio prossimo. L’occasione è, stando ai media che ne danno notizia, la canonizzazione in San Pietro, programmata per il giorno dopo, di Maria Antonia di San Giuseppe, più nota come Mamá Antula, argentina, beatificata il 27 agosto del 2016.

L’invito è giunto dal Vaticano, diretto al governo nazionale perché fosse rappresentato alla cerimonia della beatificazione della suora argentina. Milei ha deciso di mettersi a capo della delegazione che atterrerà a Roma. Bergoglio, prevede la stampa argentina, vedrà a tu per tu il presidente; poi sarà accolto il resto della delegazione, ci sarà lo scambio dei doni e la “foto di famiglia”. La durata dell’incontro a due sarà decisiva per capire se sarà freddamente protocollare o “di sostanza”, se i due interlocutori entreranno nel merito delle problematiche argentine e soprattutto delle relazioni fra le due entità. Relazioni intanto non facilitate dalla mancata nomina, da parte di Milei, sia del responsabile al governo per la Segreteria del Culto, sia dell’ambasciatore presso la Santa Sede; ma soprattutto “disturbate” (per usare un eufemismo) dagli insulti che, in campagna elettorale, Milei ha riservato al pontefice, da «imbecille comunista» a «incarnazione del maligno sulla Terra».

Sembra che il papa non se la sia presa: si è complimentato con il presidente durante una telefonata subito dopo la vittoria e ha espresso l’intenzione di visitare il suo Paese di nascita nella seconda metà dell’anno in corso. E comunque Milei ha cambiato registro: ha chiesto scusa al pontefice per la sua incontenibile “esuberanza” verbale e lo ha invitato in Argentina, dichiarando che sarebbe stato il benvenuto. A parole però. Poi si deve essere reso conto che non sarebbero state sufficienti da un punto di vista diplomatico. Ecco allora che l’8 gennaio (la data è sulla lettera) ha inviato a Francesco l’invito formale: è passato un mese e mezzo circa da quelle parole. Però la missiva, vien da annotare, si materializza in coincidenza con la richiesta vaticana e papale per la canonizzazione di Mamá Antula. E allora, quale delle due ha avviato l’altra? Più probabilmente si è trattato di uno “scambio” concordato, modi di procedere che suonano come sabbia negli ingranaggi.

 

“Santo Padre, La ringrazio…”

La lettera di Milei al papa è lunga. Dopo ringraziamenti e complimenti, l’anarco-capitalista scrive che tiene presente il consiglio – ricevuto dal papa nel corso della telefonata – «di avere la saggezza e il coraggio necessari», per cui «nelle mie prime settimane di mandato ho provveduto a proporre una serie di misure governative volte a trasformare la situazione che la Repubblica Argentina vive da decenni» (si riferisce ai peraltro contestatissimi Decreto di Necessità e Urgenza e progetto Omnibus ).

«Siamo consapevoli che queste decisioni – aggiunge – possono aggravare le disuguaglianze, quindi la nostra massima priorità è proteggere i nostri compatrioti vulnerabili, ringraziando la collaborazione della Chiesa cattolica, la cui azione in campo sociale è preziosa».

«La invito – scrive infine – a visitare la nostra amata Patria», «credo che  il suo viaggio porterà frutti di pacificazione e di fraternità tra tutti gli argentini, desiderosi di superare le nostre divisioni e i nostri scontri».

*Foto ritagliata del World Economic Forum, tratta da Flickr, immagine originale e licenza

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