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Autonomia differenziata in Senato: ambiente a pezzi?

Autonomia differenziata in Senato: ambiente a pezzi?

È approdato ieri in Senato il Ddl Calderoli sull’autonomia differenziata che, dopo tre giorni di dibattito, sarà votato il 19 gennaio prossimo. «Un passaggio fulmineo», scrive Marina Boscaino sul fatto quotidiano: «Uno strangolamento dei tempi di discussione del Senato considerando l’entità della posta in gioco, ovvero la devoluzione della potestà legislativa esclusiva di 23 materie che riguardano la nostra vita quotidiana (tra cui lavoro, ambiente, sanità, istruzione, infrastrutture, rapporti con l’UE), e che determinerà nel Paese diritti diversi in base al luogo di residenza».

Sull’attuale passaggio parlamentare dell’autonomia differenziata è intervenuto anche il WWF con una nota stampa datata 16 gennaio, che agita lo spettro della «frammentazione della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema» che dovrebbe invece «essere garantita in modo omogeneo ovunque sul territorio nazionale», anche perché strettamente correlata al diritto alla salute di tutti i cittadini italiani.

A mettere in agitazione gli ambientalisti italiani sono diversi passaggi nel testo di legge in dibattito al Senato, che riguardano l’adeguamento su tutto il territorio italiano alle direttive europee e alle norme quadro ambientali, il nodo irrisolto dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) sulla tutela ambientale, le modifiche costituzionali del 2022 apportate agli articoli 9 e 41 che introducono nella nostra Carta il principio fondamentale della tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità, anche nell’interesse delle generazioni future. «La legge che il Senato si appresta a votare», conclude il WWF, «travalica il senso stesso dell’articolo 116 della Costituzione che prevede la possibilità di riconoscere alle Regioni particolari forme di autonoma differenziata, rispondendo ad una ragione politica in cui l’ambiente ancora una volta non viene considerato come dovrebbe».

Leggi la nota del WWF

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