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"Siamo in guerra?". Il commento di Tonio Dell'Olio sull'Operazione "Aspides" nel Mar Rosso

Sarà l’Italia a guidare la missione europea nel Mar Rosso a difesa delle navi mercantili dagli attacchi dei ribelli Houti. Ad annunciarlo Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato il 3 febbraio che sarà l’Italia a guidare la missione europea nel Mar Rosso a difesa delle navi mercantili dagli attacchi dei ribelli Houti. «L’Unione Europea, nella giornata di oggi (2 febbraio, ndr), ha chiesto all’Italia di fornire il Force Commander dell’Operazione Aspides nel Mar Rosso (l’ufficiale ammiraglio che esercita il comando imbarcato degli assetti navali che partecipano all’operazione). L’importanza e l’urgenza dell’Operazione Aspides, che contribuirà a garantire la libera navigazione e la sicurezza del traffico commerciale nel Mar Rosso, hanno indotto la Difesa italiana ad assicurare immediatamente il proprio sostegno. Si tratta di un ulteriore riconoscimento dell’impegno del Governo e della Difesa e della competenza e professionalità della Marina Militare».

La presidente della Commissione Difesa del Senato italiano, Stefania Craxi, ha circostanziato con più chiarezza il senso della missione. «Noi andremo nel Mar Rosso a difendere gli interessi nazionali – ha detto – e da che mondo è mondo questo lo si fa anche con le armi, se necessario. È in corso, ormai da anni, una guerra ibrida contro l’Occidente», che viene minacciato «e non da oggi, e noi facciamo parte dell’Occidente».

Commenta Tonio Dell'Olio, oggi, sulla sua rubrica “Mosaico dei giorni” in Mosaico di pace:

«E quindi siamo entrati in guerra? Guerra di difesa (come sempre) e pertanto giusta (come sempre). Guerra per la protezione dei nostri interessi economici (come sempre) e non del sacro suolo o dei sacri confini, perché ostacolare il passaggio a sud del Mar Rosso "mette in crisi la nostra stabilità economica", parole del ministro Crosetto (Audizione presso le Commissioni Difesa di Camera e Senato 1/02/2024). Per vincere qualche ritrosia o riserva, i nostri alleati ci hanno concesso la "guida tattica" della missione. E noi ne andiamo fieri. Ma a nessuno viene in mente che forse questa nostra entrata in guerra non sia coerente nemmeno con l'interpretazione più estensiva ed elastica dell'art. 11 della Costituzione? Piuttosto il ministro non ha perso tempo per provocare un'aggiunta di esultanza nei padroni delle armi: "Lo sforzo militare nel Mar Rosso dovrà trovare ristoro attraverso un finanziamento aggiuntivo rispetto a quanto previsto nella legge di bilancio per il 2024".

Ultima domanda semplice e diretta: ma qualcuno ci ha provato a parlare con questi houthi? Ma forse noi non saremmo molto credibili come mediatori dal momento che per anni abbiamo fornito ai sauditi le bombe che li uccidevano. E allora ancora una volta ci sorge il sospetto che non sono le guerre a volere le armi ma le armi a volere le guerre».

*Guido Crosetto insieme a Giorgia Meloni. Foto di Jose Antonio su Wikipedia italiana, immagine originale e licenza

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