Nessun articolo nel carrello

Alle prossime europee voteranno soprattutto i giovani. Indagine sociologica del Consiglio Nazionale dei Giovani

Alle prossime europee voteranno soprattutto i giovani. Indagine sociologica del Consiglio Nazionale dei Giovani

Alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimo, i giovani (18-35 anni) saranno la maggioranza di quelli che si recheranno alle urne: il 47%. L’altro gruppo più numeroso sarà quello degli over 54, che raggiungerà però il 43%. Sono dati di una recente indagine del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG, organo consultivo cui è demandata la rappresentanza dei giovani nella interlocuzione con le Istituzioni), realizzata in collaborazione con l'Istituto Piepoli.

Dallo studio, eseguito su un campione rappresentativo della popolazione italiana – si legge in un comunicato stampa del CNG – emerge però come per gli under 35 i temi affrontati nella campagna elettorale non riflettano le proprie preoccupazioni e priorità. Solo l’8% dei giovani, infatti, si ritiene molto soddisfatto dal dibattito politico sulle Europee, mentre 6 giovani su 10 reputano che quest’ultimo non stia affrontando adeguatamente le criticità e le esigenze che vivono.

Il dato scende ulteriormente se ad essere presi in considerazione sono solo gli under 25, considerando il campione 18-24, infatti, è solo il 33% (molto + abbastanza) a essere soddisfatto almeno in parte. Salgono così a 7 su 10 i giovani che ritengono che non si stiano affrontando adeguatamente criticità ed esigenze. Dato di molto inferiore a quello della fascia 35-54 dove la percentuale raggiunge il 50%.

Per i giovani, i temi su cui il dibattito si deve orientare sono, invece, innanzitutto quelli relativi a lavoro e occupazione (39%), a cui seguono, in ordine di preferenza, scuola e università (18%), formazione post-scuola/università (18%) per lo sviluppo di nuove competenze professionali, e il cambiamento climatico (9%). Questi dati rivelano un urgente bisogno di riorientare il focus del dibattito politico verso questioni che hanno un impatto diretto sul futuro professionale e personale di ragazze e ragazzi.

A commentare il risultato della ricerca è la presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, Maria Cristina Pisani, secondo la quale «i dati che abbiamo rilevato sull’intenzione di voto dimostrano, ancora una volta, che sono soprattutto le giovani generazioni a voler contribuire alle scelte collettive, non solo del nostro Paese ma anche dell’Unione Europea, attraverso l’esercizio del diritto di voto. In una percentuale, il 47%, che addirittura supererebbe quella degli over 54, pari al 43%, e che potrebbe determinare così un aumento dell’affluenza complessiva alle prossime europee che risulterebbe pari al 45%. Per questo, il dato sulla partecipazione giovanile è importante, in linea con i risultati delle ultime elezioni europee, che mostrano come anche nel 2019 l'aumento dell'affluenza alle urne sia stato determinato principalmente dalla partecipazione delle giovani generazioni in tutta l'UE».

«È la dimostrazione – seguita Pisani – che sono per lo più i giovani a voler esercitare con responsabilità il loro diritto al voto, anche se solo l’8% dei giovani si ritiene molto soddisfatto dal dibattito di queste settimane sulle europee, ma, nonostante ciò, mostrano, ancora una volta, la volontà di contribuire alle scelte collettive non solo del nostro Paese ma anche dell’Unione Europea, indicando delle priorità chiare: lavoro e occupazione (39%), seguiti, in ordine di preferenza, da scuola e università (18%) e formazione post-scuola/università (18%) per lo sviluppo di nuove competenze professionali, e cambiamento climatico.

«È la ragione – argomenta infine – per cui sarà necessario un sempre maggiore loro coinvolgimento nelle prossime settimane, sia in termini di individuazione di priorità, sia di elettorato attivo che passivo, considerando che anche a livello europeo la media dell’età degli eletti italiani continua ad essere alta, circa 49,2 anni. Un trend che deve essere invertito, considerando l’ampia volontà delle giovani generazioni di essere pienamente incluse nei processi decisionali per affrontare quelle che sono, a loro avviso, le maggiori criticità che vivono e che indicano con particolare chiarezza come urgenze e priorità».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.