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"Religioni e Società" a quota 100. Gli auguri di Mattarella

ROMA-ADISTA. «Il traguardo di cento numeri per una rivista di approfondimento scientifico di sociologia delle religioni è di per sé significativo e merito ne hanno i fondatori e gli animatori, oltre che l’editore che riconosce la rilevanza di riviste di esplorazione culturale in una stagione che si presenta piuttosto distratta a questo riguardo. Eppure l’esigenza di comprendere le ragioni di fondo di sviluppo di civiltà e, in esse, le connessioni che le religioni hanno con le vicende storiche e i mutamenti, si presenta di straordinaria attualità».

Comincia così la lettera che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato ad Arnaldo Nesti, direttore della rivista quadrimestrale di cui, nel mese di settembre, uscirà il centesimo numero.

«Le accelerazioni impresse dagli eventi degli ultimi decenni hanno fatto crescere l’attenzione verso i fenomeni religiosi, in un’epoca che pur sembra segnata dalla prosecuzione di una accentuata secolarizzazione, e hanno reso ancor più impegnativa, e nel contempo più rilevante, la comprensione dei legami che si stabiliscono tra fedi e storia, tra etica civile e orizzonti religiosi, tra le culture dei credenti e le trasformazioni nella sfera politica, economica, sociale, nella dimensione antropologica - scrive Mattarella a Nesti -. L’indagine sviluppata dalla rivista, a cavallo tra riflessione filosofica, studi di antropologia culturale, osservazioni degli atteggiamenti delle diverse confessioni religiose a confronto con le prove della società contemporanea, lungi dal rappresentare esercizio puramente accademico, è stata ricca di richiami e suggestioni anche sul terreno della stessa costruzione, in Italia, di una democrazia coesa e feconda. Talvolta, malintese interpretazioni delle fedi religiose le collocano al crocevia tra cooperazione e potenziale conflitto tra popoli, culture, territori. Nell’interdipendenza del nostro mondo globalizzato tutto questo porta a interrogarsi su come operare per rinvenire, insieme, un nuovo, possibile, rispettoso umanesimo, che sappia abbracciare il comune destino dell’umanità. Preziosa quindi la ricerca condotta in questi anni da "Religioni e Società", e lungimirante l’iniziativa promossa dal gruppo di studiosi alla sua origine. Tanto più di valore avendo saputo svilupparsi in un dialogo costruttivo e aperto con personalità portatrici di esperienze e saperi di ogni parte del globo».

La rivista «Religioni e Società» nasce nel 1986 come pubblicazione dell'ASFeR (Associazione per lo Studio del Fenomeno Religioso), con lo scopo di analizzare il fattore religioso nella sua fenomenologia e come «cifra che può permettere di esplorare il sottosuolo delle società». Con gli anni, «Religioni e Società» si è andata affermando nel panorama internazionale, diventando uno strumento originale di aggiornamento e di documentazione sul fattore religioso nei suoi molteplici risvolti socio-religiosi in senso ampio. Il periodico, edito da Fabrizio Serra Editore (Pisa-Roma), ha cadenza quadrimestrale; ha un carattere monografico, ossia offre una sezione monotematica organizzata in Saggi e Note, solitamente riservate a sezioni tematiche autonome, più una serie di Rubriche fisse fra le quali i Dialoghi/Documenti in cui, negli anni, ha prevalso la proposta dell'intervista lunga. Ampio spazio viene dedicato alle Recensioni che contribuiscono ad inserire la Rivista nel vivo del dibattito scientifico contemporaneo. «Religioni e Società», nei suoi toni scientifici, è caratterizzata da duttilità ed è aperta all'offerta differenziata di materiali e collaborazioni. La pluralità degli apporti relativi alle 'Scienze sociali' raccoglie una volontà di indagare in senso poliedrico e differenziato il fenomeno religioso, senza tralasciare approcci che, oltre all'ambito prettamente sociologico e antropologico, vanno oltre, fino a coinvolgere il punto di vista della filosofia e della storia delle idee, oltre, ovviamente, a quello storico-documentaristico.

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