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La Marcia del 24 aprile, l’insegnamento di Capitini, le ragioni della nonviolenza

La Marcia del 24 aprile, l’insegnamento di Capitini, le ragioni della nonviolenza

La lezione di Aldo Capitini – ideatore nel 1961 della prima Marcia della pace Perugia-Assisi contro il riarmo e per la nonviolenza quale principio fondante alla base delle relazioni tra i popoli – torna oggi di grande attualità in un panorama internazionale che, sospinto dall’aggressione russa all’Ucraina, sembra puntare tutto sul riarmo come principale strumento di risoluzione del conflitto in corso.

Come già più volte annunciato, anche sulle “pagine” web di Adista, l’edizione straordinaria della Marcia #perugiassisi della Pace e della Fraternità si terrà domenica 24 aprile, vigilia della Festa della Liberazione, sotto lo slogan “Fermatevi! La guerra è una follia”. Il Comitato promotore della Marcia ha diffuso oggi le prime adesioni all’iniziativa: 6 pagine fitte fitte di sigle, tra scuole, associazioni, movimenti, comitati cittadini, comunità religiose, associazioni cattoliche, parrocchie, Ong, Comuni, ecc.

«Nessuno si rassegni alla guerra e alla corsa al riarmo!», recita il manifesto della giornata. «Nessuno si pieghi alle leggi della violenza. Nessuno ceda alla logica amico-nemico. Risolviamo i problemi che non abbiamo ancora voluto affrontare nel rispetto del diritto internazionale. Basta con la propaganda di guerra! Fermiamo la circolazione dell’odio e dell’inimicizia. Facciamo pace. Prendiamoci cura delle vite degli altri, sempre, comunque e dovunque senza distinzioni di alcun genere».

Il 24 aprile parteciperanno alla Marcia straordinaria della pace e della fratellanza anche numerose realtà aderenti alla campagna Sbilanciamoci!. Aldo Capitini, motiva il portavoce della Campagna Giulio Marcon, «al contrario di molti che, pur citandolo, ignorano le basi del suo pensiero, parlava di nonviolenza, come unica parola, che esprimeva l’idea positiva dell’alternativa alla guerra e non di non-violenza (con il trattino) come negazione a qualcosa di deprecabile». Sbilanciamoci! si metterà dunque in cammino da Perugia ad Assisi per ribadire con forza le ragioni del movimento per la pace di «condanna della guerra» e di promozione di un’«alternativa ad un mondo fondato sulle armi e la sopraffazione». «L’aggressione di Putin va fermata», dice ancora Marcon, «ma non facendo la guerra per procura sulla pelle della popolazione ucraina, né rischiando un conflitto devastante, persino nucleare. E la discussione su come far finire la guerra in Ucraina (che è l’obiettivo di tutti) dovrebbe essere aperta, senza la faziosità di chi agita una insulsa retorica bellicista e le liste di proscrizione (dei pacifisti)».

Una rassegna di proposte concrete – pacifiste e nonviolente – per fermare la guerra è contenuta nell’eBook recentemente diffuso da Sbilanciamoci!, dal titolo I pacifisti e l’Ucraina. «Uno strumento prezioso per capire le cause di questa guerra e disegnare le possibili strade di un’alternativa di pace fondata sul negoziato ed un compromesso possibile», afferma Marcon: «Quello di cui abbiamo bisogno oggi, non è di buttare all’ammasso il cervello, ma di continuare a ragionare su come raggiungere l’obiettivo comune di fermare la guerra in Ucraina, senza sacrificare altre vite umane e allargare la guerra in modo pericolosissimo. Le proposte concrete nel nostro libro ci sono tutte. Invitiamo a scaricarlo».

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