Nicaragua. La polizia porta di forza il vescovo di Matagalpa a Managua: "è un destabilizzatore e provocatore"
Il vescovo di Matagalpa Rolando José Álvarez è stato prelevato con forza la notte passata dalla Curia arcivescovile di Matagalpa, dove era rinchiuso dal 4 agosto scorso insieme a otto persone fra sacerdoti e laici, e condotto insieme agli altri, a Managua. Il vescovo ha potuto incontrare il cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua e vice presidente della Conferenza episcopale nicaraguense. Un successivo comunicato della diocesi di Managua afferma che le condizioni fisiche del vescovo di Matagalpa sono peggiorate, ma il suo spirito e il suo morale sono forti. «Consapevoli che la preghiera è la forza del cristiano – afferma il comunicato – invitiamo a continuare a implorare Cristo perché interceda e vegli su questo suo piccolo gregge. Speriamo che la ragione e la comprensione reciproca aprano una via per la soluzione di questa critica e complessa situazione per tutti».
Ieri, un comunicato diffuso dalla polizia nicaraguense affermava di aver posto sotto sequestro in curia Álvarez perché portava avanti «attività destabilizzatrici e provocatorie». Il sequestro è stato effettuato, aggiungeva il comunicato, per «recuperare la normalità per la Cittadinanza e le famiglie di Matagalpa». «Per diversi giorni – seguitava lo scritto – abbiamo atteso con grande pazienza, prudenza e senso di responsabilità una comunicazione positiva dal Vescovado di Matagalpa, che non è mai arrivata». Da qui, a quanto pare, il trasferimento forzato a Managua.
È una lotta senza quartiere quella che il regime del presidente nicaraguense Daniel Ortega e della vicepresidente e moglie Rosario Murillo sta conducendo contro la Chiesa cattolica. Dal Nicaragua e dall’America Latina si sono levate molte voci, anche politicamente autorevoli (v. qui e qui) per chiedere a papa Francesco di pronunciare parole di sostegno alla Chiesa del Paese e ai nicaraguensi tutti. Ma finora ha taciuto. Il suo ultimo intervento sulla situazione del Paese centramericano, che si dibatte dal 2018 in una profonda crisi sociale e politica, risale al 2 agosto 2020 quando fu attaccata la cattedrale di Managua: «Penso al popolo del Nicaragua – disse all’Angelus - che soffre per l’attentato alla cattedrale di Managua dove è stata molto danneggiata, quasi distrutta, l’immagine tanto venerata di Cristo, che ha accompagnato e sostenuto durante i secoli la vita del popolo fedele. Cari amici nicaraguensi, vi sono vicino e prego per voi».
*La cattedrale di Matagalpa.Foto Flickr
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