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Giornata della solidarietà con il popolo palestinese: stop occupazione, “due Stati” e liberazione Gaza

Giornata della solidarietà con il popolo palestinese: stop occupazione, “due Stati” e liberazione Gaza

Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, in occasione della Giornata Internazionale della Solidarietà con il Popolo Palestinese, che si celebra ogni 29 novembre, ha diramato un messaggio nel quale si dice «profondamente rattristato dal numero crescente di civili palestinesi che hanno perso la propria vita nella spirale di violenza che sta travolgendo la Cisgiordania occupata. Ogni vittima alimenta la paura e la violenza». Dopo aver esortato le parti in causa a «spezzare questo ciclo di morte», Guterres ha sottolineato che «i fattori storici del conflitto (inclusi l’occupazione ancora in corso, l’espansione degli insediamenti, la demolizione delle case e gli sfratti) intensificano la rabbia, l’angoscia e la disperazione». In chiusura del suo messatto il Segretario generale ha poi chieso di interrompere l’isolamento della Striscia di Gaza, la quale «continua a sopportare chiusure debilitanti e crisi umanitarie».

Secondo Guterres, «la posizione delle Nazioni Unite è chiara: deve avanzare la pace, l’occupazione deve finire. Siamo fermi nel nostro impegno a realizzare la visione di due Stati, Israele e Palestina, che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati. Insieme, riconfermiamo il nostro supporto al popolo palestinese nella loro ricerca per ottenere i propri diritti inalienabili e costruire un futuro di pace, giustizia, sicurezza e dignità per tutti».

Nel 1979 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto di celebrare la Giornata Internazionale della Solidarietà con il Popolo Palestinese il 29 novembre, giorno in cui, nel 1947, la stessa Assemblea Onu adottava la cosiddetta "Risoluzione della Partizione", nella quale si imponeva la creazione in Palestina di due Stati, uno arabo e uno ebraico, con Gerusalemme posta sotto giurisdizione internazionale separata. Ad oggi, di Stato ce n'è uno solo, e poi c'è un popolo che vive in territori occupati da Israele, a Gerusalemme Est e in "esilio" nei campi profughi degli Stati arabi confinanti.


* Immagine di European Parliament, tratta da Flickr, immagine originale e licenza

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