
Corridoi umanitari di Evangelici italiani e Comunità Sant’Egidio: altri 82 arrivi dalla Siria
ROMA-ADISTA. Erano in 82, di cui 28 minori con meno di 14 anni, provenienti dalla Siria, i profughi atterrati a Fiumicino il 31 ottobre nell’ambito del progetto dei Corridoi umanitari portato avanti dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e dalla Comunità di Sant’Egidio.
«Oggi noi celebriamo una festa ecumenica, perché come cattolici e protestanti abbiamo dato vita a un esperimento che non si era mai visto», ha spiegato Paolo Naso, il coordinatore del progetto della Fcei Mediterranean Hope. «E non è solo una festa dell’ecumenismo – ha proseguito –, ma del dialogo interreligioso, perché da cristiani accogliamo anche tanti musulmani. Nei prossimi giorni a Palermo ci sarà una grande conferenza sulla Libia. Questa è la proposta che come società civile avanziamo: uno sviluppo su scala europea del modello dei corridoi umanitari. Vogliamo decine di migliaia di corridoi umanitari e un grande corridoio dalla Libia. I corridoi umanitari non sono solo un modello per entrare in Italia e in Europa, ma un modello di integrazione».
«Sant’Egidio, i valdesi e gli evangelici italiani sono uniti nel sentimento di orrore per la guerra in Siria, per questo abbiamo elaborato insieme il modello dei corridoi umanitari e questa è la proposta che facciamo all’Italia e all’Europa» ha aggiunto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio.
Da quando è partito il progetto, nel 2016, sono 1.400 i profughi giunti in Italia attraverso i Corridoi umanitari di Sant’Egidio e Fcei
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